Attualità

Troppi suicidi tra i Navy SEAL: addestramento sotto inchiesta

di Gianluca Pascutti -


Prima di farla finita David Metcalf ha voluto lasciare un messaggio ben preciso, lucido e drammatico: gli anni trascorsi come Navy SEAL gli avevano lasciato il cervello così danneggiato che riusciva a malapena a riconoscersi. È morto suicida nel suo garage nella Carolina del Nord nel 2019, dopo quasi 20 anni in Marina.

Prima di compiere l’atto estremo sistemò accanto a sé numerosi libri che descrivevano le gravi lesioni cerebrali dovute agli addestramenti e alle attività sui teatri di guerra. Attaccò un biglietto alla porta con scritto, “lacune nella memoria, mancato riconoscimento, sbalzi d’umore, mal di testa, impulsività, stanchezza, ansia e paranoia, non erano quello che ero, ma sono diventati quello che sono”. Poi si è sparato al cuore, così da conservare il suo cervello per farlo analizzare in un laboratorio all’avanguardia del Dipartimento della Difesa nel Maryland.

Il laboratorio analizzandolo scoprì un’insolita rete di danni riscontrata solo nelle persone esposte ripetutamente alle onde d’urto. La stragrande maggioranza dell’esposizione alle esplosioni per il reparto dei Navy SEAL deriva dallo sparare con le proprie armi, non dall’azione nemica. L’andamento esponenziale dei danni suggeriva che anni di addestramento destinati a rendere eccezionali i SEAL ne stavano lasciando alcuni a malapena in grado di sopravvivere fino a condurli al suicidio. Ma il tragico messaggio inviato dal tenente Metcalf non è mai arrivato alla Marina.

Nessuno al laboratorio ha riferito al comando dei SEAL cosa avevano scoperto e la dirigenza del reparto speciale non l’ha mai chiesto. Almeno una dozzina di Navy SEAL sono morti suicidi negli ultimi 10 anni, mentre erano nell’esercito o subito dopo aver lasciato, spesso per cause di servizio. Molte sono state le famiglie che hanno denunciato il suicidio del parente che aveva prestato servizio nei SEAL, otto furono i cervelli portati al laboratorio per essere analizzati, come ha scoperto con un’indagine il New York Times.

Solo dopo un’attenta analisi, i medici ricercatori hanno scoperto gravi danni da esplosione in ognuno di loro. La completa mancanza di comunicazione ha portato i leader della Marina a trascurare una minaccia molto critica per le loro forze speciali. Quando il comandante del SEAL 1 morì suicida nel 2022, i leader del reparto risposero sospendendo quasi tutte le operazioni per un giorno in segno di lutto, senza aprire nessuna indagine a riguardo. Secondo la testimonianza di alcuni quadri a conoscenza del caso del comandante, in seguito si scoprì che il suo cervello presentava estesi danni da esplosione, ma poiché i leader non erano stati informati, non presero mai in considerazione la grave minaccia delle ripetute esplosioni a cui sono esposti i SEAL.


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