Hot parade
Sale: Troppi cardinali. Troppa grazia. L’attivismo di Papa Francesco, che Dio l’abbia in gloria, ha contribuito alla superfetazione dei cardinali, ordinati in ogni angolo del globo, in ogni sperduto anfratto dove si praticasse il segno della Croce. Il risultato? Ci sono troppi cardinali per il conclave: 135 ma il limite, tipo in autostrada, è a 120. E mo’ non sanno più chi può votare e chi no, chi resta e chi va. L’unica è fare il pre-conclave magari col televoto da casa: scegli chi deve entrare nella Casa del Grande Frate…no, quella è un’altra cosa ma insomma ci siamo capiti.
Stabile: Premio Oscar. L’Academy apre all’intelligenza artificiale. Potranno concorrere all’ambito premio Oscar pure i film redatti, confezionati, abbelliti, riediti con l’Ai. Più che un autogol, una citazione dell’immortale Tafazzi: nel Paese senza scioperi, l’unico lo hanno fatto gli sceneggiatori bloccando tutto. Forse non sarebbe mai accaduto se, invece di cincischiare e grattare fino allo sfinimento il fondo del barile di sequel, prequel, reboot e chissà che altra roba già vista, già trita, già digerita, si fosse ripreso a pensare, recitare, girare film come Dio comanda. Hollywood, preparati al peggio.
Scende: Matteo Renzi. Se non ci fosse, bisognerebbe davvero inventarlo. Matteo Renzi dice che lui incontrava spesso il Papa “senza dirlo a nessuno”. Scappava da Palazzo Chigi, quando era premier, per chiedergli consiglio. Gli lasciava i bigliettini, come gli innamorati. Lasciando intendere che si incontrassero a porte chiuse, tra amici appassionati di politica a parlare di grandi temi, tra Oriente e Occidente. Come se Bergoglio, per quanto sia stato estremamente attivo, avesse avuto tempo da perdere a dirigere (male) uno come lui. A cui, però, non gli si può non voler bene: uno come Renzi, uno così è un tesoro per chi verga rubrichette come questa.
Torna alle notizie in home