Politica

La Francia “vuole” Trinità dei Monti, Santanché: “Ora esagerano”

di Cristiana Flaminio -

La scalinata di Trinità dei Monti restaurata, Roma, 22 settembre 2016. ANSA/ALESSANDRO DI MEO


La Francia avanzerebbe pretese e avalla dubbi sulla gestione di Trinità dei Monti a Roma e, più in generale del “patrimonio” spirituale francese in Italia. Ormai lo scontro tra Roma e Parigi sulla “paternità” o la proprietà di opere d’arte, beni culturali e persino sulla nazionalità di geni indiscussi (come Leonardo Da Vinci), sta diventato un genere letterario. Che passa dalla Gioconda, dalle vecchie pubblicità delle suonerie per cellulari – ai tempi in cui si chiamavano ancora così – fino a un report della Corte dei Conti transalpina che, come riporta Le Monde, mette sotto accusa la gestione dell’istituto Pieux établissements de la France a Rome, istituzione alle dipendenze dell’ambasciata francese presso la Santa Sede, risalente addirittura al diciottesimo secolo. Nel documento dei magistrati contabili di Francia ci sono le cinque chiese francofone romane, la chiesa di San Francesco a Ripa, la chiesa di Santa Maria dell’Anima, la chiesa di San Claudio dei Francesi a piazza San Lorenzo in Lucina, la chiesa di San Luigi dei Francesi a piazza Navona e appunto la chiesa di Trinità dei Monti (e quindi anche la celeberrima Scalinata di piazza di Spagna), che fanno parte di un patrimonio composto da tredici beni immobiliari nel centro di Roma per un valore stimato in svariati milioni di euro. La cattiva gestione dell’istituto avrebbe spinto la Corte dei Conti transalpina a chiedere più chiarezza e un maggiore impegno, da parte delle istituzioni centrali francesi, nella gestione di questi patrimoni. Una proposta che è stata immediatamente letta come la Francia che prova a mettere, ancora una volta, le mani sui beni più preziosi dell’Italia. La solita vecchia storia. Dalla Gioconda, appunto, a Leonardo da Vinci spacciato per francese in un vecchissimo documentario della rete pubblica. Tanto è bastato per far sollevare la polemica. A guidare la rivolta il ministro al Turismo Daniela Santanché che su X ha preso in giro i “cugini” d’Oltralpe: “Ma cosa sarebbe la Francia senza l’Italia. Non possono fare a meno del nostro lusso, delle nostre opere, della nostra bellezza. Ma ora esagerano. Vogliono prendersi pure la scalinata di Trinità dei Monti”.


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