Tregua in Medioriente, Libano e Hezbollah accettano la proposta Usa
Il Libano e Hezbollah hanno accettato una proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco con Israele, ma hanno avanzato alcuni ritocchi sul contenuto della bozza di tregua in Medioriente. Ali Hassan Khalil, assistente del presidente del Parlamento Nabih Berri, ha confermato che il Libano ha presentato una risposta scritta all’ambasciatore americano, sottolineando la volontà di aderire alla risoluzione Onu 1701, che prevede il ritiro di tutte le forze armate non regolari dalla zona di confine e la presenza esclusiva dell’esercito libanese e delle forze di peacekeeping dell’Onu. Khalil ha dichiarato che il successo della proposta dipende ora da Israele, che nel frattempo ha intensificato i bombardamenti su Beirut e sui sobborghi meridionali della città controllati da Hezbollah. Tuttavia, ha ribadito che questa pressione non influenzerà la posizione del Libano per la tregua.
L’emissario speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, Amos Hochstein, che inizialmente non aveva in programma di recarsi in Libano, è arrivato a Beirut per discutere la tregua in Medioriente. Il piano per la tregua è stato presentato anche dall’ambasciatrice statunitense Lisa Johnson durante incontri con il primo ministro libanese Najib Mikati e Nabih Berri, figura chiave nella mediazione a favore di Hezbollah.
Il portavoce del Dipartimento di Stato USA, Matthew Miller, ha confermato che Washington ha condiviso proposte con entrambe le parti, le quali hanno poi fornito le loro idee di modifica. Nonostante i negoziati e questo primo passo verso la tregua, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele proseguirà le operazioni militari contro Hezbollah anche in caso di cessate il fuoco, per impedirne il rafforzamento. La tensione rimane quindi alta, con il Libano che attende ulteriori chiarimenti per proseguire i colloqui.
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