Trattative separate a Riad tra Usa, Russia e Ucraina. E sul campo di battaglia si continua a combattere
Le delegazioni americana e russa si sono incontrate a Riad, in Arabia Saudita, per discutere di una possibile tregua nella guerra in Ucraina. I lunghi colloqui “creativi” all’hotel Ritz Carlton sono stati preceduti dal faccia a faccia tra funzionari americani e ucraini.
A guidare il team russo il diplomatico di carriera Grigory Karasin e Sergey Beseda, alto funzionario di intelligence vicino al presidente russo Vladimir Putin. Più nutrita la delegazione americana, composta da diverse squadre. Presenti l’inviato speciale per l’Ucraina Keith Kellogg e il Consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz.
Il ministero degli Esteri russo si è mostrato cauto. “Si tratta di trattative che si svolgono a porte chiuse. Naturalmente non dovremmo aspettarci qualche svolta piuttosto comprendere che si sta lavorando in diverse direzioni”, ha premesso la portavoce del ministero, Maria Zakharova, durante un appuntamento con gli studenti dell’Università russa di Economia “Plechanov”.
La questione dell’iniziativa del Mar Nero, che aveva permesso ai russi e agli ucraini di esportare prodotti agricoli, fertilizzanti e cereali da tre porti, e tutti gli aspetti legati alla sua ripresa sono stati all’ordine del giorno” dei negoziati. Lo ha detto il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, precisando che è stato un suggerimento del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
“La delegazione ucraina si trova attualmente in Arabia Saudita e non tornerà, per poter avere consultazioni dopo i negoziati americani con lo Stato aggressore. Solitamente i negoziati non durano un giorno, a volte durano mesi e alcuni, come quello per la soluzione del conflitto in Medio Oriente, durano anni”, ha fatto sapere Serhiy Leshchenko, consigliere della presidenza ucraina.
Una nuova uscita di Zelensky rischia di incrinare ulteriormente i suoi già non facili rapporti con Trump. “Credo che la Russia sia riuscita a influenzare alcune persone del team della Casa Bianca attraverso la disinformazione. Hanno convinto gli americani che gli ucraini non vogliono porre fine alla guerra e che bisognava fare qualcosa per costringerli”, ha dichiarato il leader ucraino in un’intervista al Time.
A contrariarlo in particolare è stata la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin nel corso della quale il presidente russo ha riferito che migliaia di truppe ucraine a Kursk erano state circondate dalle forze di Mosca. “Era una bugia”, ha assicurato l’ex comico, sostenendo che l’inquilino della Casa Bianca ha continuato ad amplificarla per mettere l’Ucraina in un angolo.
Washington tira dritto. Il tycoon ha ribadito che l’accordo sulle terre rare con gli ucraini sarà firmato a breve.
Putin ha parlato telefonicamente dell’iniziativa in Arabia Saudita con il suo omologo emiratino, Mohammed bin Zayed Al Nahyan, a cui ha espresso la sua gratitudine per aver mediato nel recente scambio di prigionieri con il nemico.
Pesanti scambi di accuse tra le parti. La scorsa notte l’esercito ucraino ha tentato di attaccare la stazione di pompaggio petrolifera di Kropotkinskaya, del Consorzio dell’oleodotto del Caspio nella regione di Krasnodar. Stando al ministero della Difesa russo, il drone usato per effettuare il raid, è stato intercettato a sette chilometri dalla struttura.
“Contrariamente alle dichiarazioni di Zelensky, comprese quelle trasmesse alla parte americana, ha commentato il ministero della Difesa, il regime di Kiev continua a pianificare, preparare e realizzare deliberatamente attacchi alle infrastrutture energetiche, anche internazionali, sul territorio della Federazione Russa”.
Si è aggravato con il passare delle ore il bilancio dell’attacco missilistico russo che ha colpito un quartiere di Sumy. I feriti sono circa 90. “L’Ucraina si batte per la pace mentre la Russia ancora una volta dimostra di voler continuare con il terrore”, ha scritto su X il premier ucraino, Denys Shmyhal.
Pechino ha negato l’esistenza di un’interlocuzione con l’Europa per l’eventuale invio di peacekeeper in Ucraina.
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