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Toti subito a processo, le toghe chiedono giudizio immediato

di Rita Cavallaro -


Le toghe vogliono processare subito Giovanni Toti. Ieri la Procura di Genova ha chiesto il giudizio immediato per l’ex presidente della Regione Liguria, coinvolto in un’inchiesta per corruzione e ai domiciliari dal 7 maggio scorso. Toti, pochi giorni fa, si è dimesso dalla sua carica di governatore e il suo difensore ha già chiesto al gip Paola Faggioni la revoca della misura cautelare, proprio in virtù del fatto che le dimissioni hanno fatto venire meno il pericolo di reiterazione del reato legato al ruolo di amministratore pubblico che ricopriva. Nell’attesa della pronuncia del giudice sull’istanza, che dovrebbe ricevere proprio in queste ore il parere positivo dei pm titolari del fascicolo Federico Manotti e Luca Monteverde, i magistrati hanno già inoltrato al giudice per le indagini preliminari la richiesta di giudizio immediato per Toti, ovvero quel procedimento speciale che consente all’imputato di saltare la fase dell’udienza preliminare e andare direttamente al processo vero e proprio. Oltre che per l’ex governatore, i pm hanno avanzato la medesima richiesta anche per l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, considerato dall’accusa il corruttore, e per l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini, a capo del Comitato che ha concesso al gruppo Spinelli il rinnovo trentennale della concessione del terminal Rinfuse. Un favore, secondo gli inquirenti, al quale Toti si sarebbe interessato ricevendo in cambio finanziamenti elettorali che, seppure registrati legittimamente nel bilancio, vengono considerati da chi indaga il pagamento in un sistema di do ut des. I pm hanno avanzato la richiesta di giudizio immediato ieri mattina e ora sarà la gip Faggioni a dover verificare che sussistano le condizioni per il procedimento speciale e, nel caso, fissare la data del processo. Qualora il giudice dovesse accogliere la richiesta della Procura di Genova, il dibattimento potrebbe iniziare tra ottobre e novembre, proprio a cavallo delle elezioni Regionali anticipate dalle dimissioni di Toti. I tre indagati, a quel punto, avranno 15 giorni, dopo il decreto che dispone il giudizio, per scegliere eventuali riti alternativi, come il processo immediato o il patteggiamento. È stato il procuratore capo Nicola Piacente a convocare i legali di Toti, Spinelli e Signorini per comunicare la decisione di chiedere il giudizio immediato. Un’ipotesi che la difesa dell’ex presidente della Regione ha accolto con favore. “Ci fa comodo piuttosto che stare ancora due, tre anni sulla graticola”, ha affermato l’avvocato Savi. “È stata una cortesia che il procuratore ci ha voluto fare”, ha precisato insieme con i colleghi del team difensivo, Andrea Vernazza e Sandro Vaccaro. “Noi non chiederemo alcun rito alternativo”, hanno spiegato i legali. “Avremo tutto il materiale da studiare, comprese una serie di intercettazioni che finora non abbiamo mai sentito. Vogliamo ascoltare anche i toni usati perché a volte potrebbero essere delle battute”, ha concluso Savi. La richiesta di giudizio immediato inoltrata dai magistrati genovesi contiene un elenco dettagliato delle fonti di prova indicate dalla procura. Un impianto accusatorio che si delinea in 30 pagine, nelle quali sono inoltre elencati 35 testimoni, 44 dispositivi elettronici tra telefonini, computer, hard disk e chiavette, tutta la lista delle varie intercettazioni, di cui si chiederà la trascrizione in vista del processo, nonché 28 informative della guardia di finanza, che in questi mesi ha effettuato gli approfondimenti investigativi per ricostruire quello che è stato definito il Sistema Liguria. Il materiale verrà ovviamente messo a disposizione delle difese, che potranno studiare le carte e costruire la loro linea, tesa a smontare il castello accusatorio eretto dagli investigatori. I quali contestano a Toti di aver messo la sua funzione pubblica a servizio di interessi privati, in cambio di finanziamenti per il suo partito. Accuse che l’ex governatore rimanda al mittente, convinto della sua buona fede e innocenza.


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