Editoriale

Todde termovalorizza il M5S

di Dino Giarrusso -


In principio era l’oscuro oggetto della morte, il totem in negativo, la cosa più brutta del mondo, se per mondo intendiamo quello circoscritto all’universo cinquestelle (vien da dire “grillino”, ma oggi si farebbe confusione…) e addirittura, nella riscrittura partigiana della Storia recente ben orchestrata da Giuseppe Conte e dai pochi giornali amici, quel totem nero è stata la ragione della caduta del governo Draghi (in realtà crollato per mano di Salvini e Berlusconi, ma non stiamo a sottilizzare). Parliamo del maledettissimo inceneritore, o termovalorizzatore, o come volete chiamarlo: quella soluzione per smaltire i rifiuti che fa fumo. Quel fumo andava tutto negli occhi del Movimento, da decenni. Usiamo l’imperfetto poiché è recentissima la notizia che il termovalorizzatore di Tossilo, in Sardegna, si prepara a ripartire. Era stato bocciato nel luglio 2015 dal TAR sardo, ed era stato avversato da alcuni comuni e molte associazioni locali, oltre che – naturalmente – dal locale Movimento Cinquestelle, anni fa.
Oggi, però, la Sardegna è la prima ed unica Regione italiana guidata da un esponente del M5S: la già dimaiana poi turbocontiana Todde, calata dall’alto quale capolista alle europee del 2019 ma trombata dagli elettori, quindi nominata dall’alto viceministra del governo Conte (“da noi vige la meritocrazia, sono gli altri che trovano poltrone ai trombati, non il Movimento!”), poi nominata sottosegretaria del governo Draghi, poi ancora nominata da Conte vicepresidente del M5S, e sempre grazie a Conte candidata in posizione sicura alle politiche del 2022 in Lombardia e dunque lì eletta senza aver passato nemmeno le parlamentarie grilline, infine sempre senza consultare la base scelta quale candidata del centrosinistra in Sardegna, dove – dopo un’ottima campagna elettorale condotta in Sardegna mentre prendeva sempre lo stipendio da deputata della Lombardia e non si curava di rispettare le norme sui finanziamenti elettorali – ha vinto e meritatamente governa. Ecco: lei, la Todde, sarebbe – anzi è – la Presidente della Regione dove si sta riaccendendo un termovalorizzatore, che per il M5S storicamente va chiamato inceneritore ed è il male quasi assoluto. Se tutto va bene, il bruciarifiuti di Tossilo a breve tornerà a funzionare a pieno regime. Che ne dice la base grill… scusate: contina? Che ne dicono quelli che nei tempi della grande assemblea costituente contiana di novembre urlavano orgogliosi – mentendo, ma fingiamo non mentissero – che pur di non avallare il termovalorizzatore di Roma (dove la situazione rifiuti è persino più drammatica che in Sardegna) il cinquestelle fece cadere Draghi? Come funziona la cosa? A Roma bruciare rifiuti produce veleno e vicino Macomer produce aria pura? Insomma, come fa il M5S ad accettare che si faccia un termovalorizzatore proprio dove al governo c’è una di loro? Dopo aver bloccato di fatto l’eolico in una regione molto ventosa e con ampi spazi quasi disabitati, ora la Todde ci tiene a farci sapere che verranno creati nuovi posti di lavoro e soprattutto “che si controllerà rigorosamente tutte le autorizzazioni, e non esiste alcuna possibilità che l’impianto venga privatizzato”. Ma è la stessa Todde che appunto da sottosegretaria del governo Draghi, il 3 maggio del 2022 parlava a Coffee Break contro la norma che dava il via al termovalorizzatore di Roma?
Intanto l’eurodeputato M5S Dario Tamburrano, ambientalista convinto, rilancia su Facebook un post sarcastico in chiave anti-Todde. Grande è la confusione sotto il cielo, e in più il sole è un po’ offuscato dal fumo del termovalorizzatore…


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