Politica

Grosso guaio in Sardegna: Todde decaduta: “Impugnerò”

di Giovanni Vasso -


Alessandra Todde è stata dichiarata decaduta dalla carica di consigliere regionale e rischia seriamente di perdere la poltrona da presidente della Regione Sardegna. Un ribaltone che arriva a distanza di undici mesi, meno di un anno, dall’elezione di febbraio scorso, quando l’esponente del campo largo la spuntò per un pugno di voti sul sindaco di Cagliari e candidato del centrodestra Paolo Truzzu.  Al centro della vicenda ci sono le spese elettorali e presunte inadempienze nella gestione dei fondi, pari a poco più di 90mila euro, utilizzati per la campagna elettorale. La “sentenza” è stata emessa nella serata di ieri dal collegio regionale sardo di garanzia. Ma toccherà al consiglio regionale votare sulla proposta di decadenza di Todde dalla carica di consigliere, cosa che potrebbe portarla a perdere la guida della Regione Sardegna. Il collegio, come riporta l’Unione Sarda, ha condensato i rilievi, sostanzialmente sette, alla governatrice in dieci pagine. Mancherebbe un mandatario elettorale così come mancherebbe un conto unico sul quale far transitare le somme utilizzate per la campagna elettorale, al fine di tenere la tracciabilità delle spese. Non ci sarebbe stata chiarezza, inoltre, sulle somme riferibili a Todde e al M5s. Insomma, un bel pasticcio. Ma la governatrice non ha intenzione di mollare. La battaglia, adesso, si sposterà in tribunale. A cui Todde, dopo essere stata dichiarata decaduta, ha già affermato di essere pronta a far ricorso per difendere le sue posizioni e, soprattutto, il ruolo istituzionale di presidente della Regione Sardegna. “Impugnerò nelle sedi opportune, totale fiducia in magistratura. Continua il mio lavoro nell’interesse del popolo sardo”, ha affermato subito dopo la pubblicazione della decisione del collegio elettorale di garanzia: “La notifica della corte d’appello è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune – ha annunciato Alessandra Todde -. Ho piena fiducia nella magistratura e non essendo un provvedimento definitivo continuerò serenamente a fare il mio lavoro nell’interesse del popolo sardo”.


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