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Tirrenia nella bufera: biglietti a magistrati e ammiragli, frode, 40 indagati, 64 milioni sequestrati

di Angelo Vitale -


Corruzione, frode in pubbliche forniture, il sequestro di tre navi e di 64 milioni di euro: nella bufera Tirrenia (direttore generale Simone Ferretti) ora parte della Compagnia Italiana di Navigazione, per gli effetti di uno scandalo che ruota attorno a un’inchiesta della Procura della Repubblica di Genova per numerose irregolarità legate sia alla gestione delle navi che alla distribuzione di biglietti gratuiti.

Un aspetto rilevante dell’inchiesta riguarda la distribuzione di biglietti gratuiti per viaggi verso Sardegna e Sicilia a pubblici ufficiali, tra cui alti ufficiali della Capitaneria di Porto, funzionari della Prefettura e della Questura e persino magistrati. L’accusa sostiene che questi favori potrebbero configurarsi come atti di corruzione, in quanto avrebbero influenzato il trattamento favorevole verso la compagnia. In totale, sono almeno 40 gli indagati, con ipotesi di reato che includono la corruzione nell’esercizio della funzione pubblica.

Parallelamente, l’inchiesta ha scoperto irregolarità nella gestione delle navi utilizzate per garantire la continuità territoriale sulla tratta Genova-Porto Torres. Alcuni traghetti avrebbero operato con componenti dei motori non conformi alle normative ambientali internazionali e per evitare controlli e sanzioni, sarebbero state presentate documentazioni falsificate e contraffatte. Queste pratiche configurano, secondo gli inquirenti, una frode ai danni del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che finanzia il servizio con fondi pubblici.

A seguito delle indagini, tre navi della Cin sono state sequestrate dalla Procura. Tuttavia, essendo state riportate a condizioni conformi alle normative, le navi possono continuare a operare per garantire il servizio pubblico. Un sequestro che è stato disposto per un valore equivalente a 64 milioni di euro.

Le indagini hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di almeno 13 persone direttamente coinvolte nella gestione della Compagnia e nei presunti atti corruttivi. Gli interrogatori sono in corso e le misure cautelari richieste includono arresti domiciliari e interdizioni professionali.

Mercoledì, davanti alla Gip Silvia Carpanini, con procedure previste per tutto il mese di aprile, il via degli interrogatori dei 13 indagati – ufficiali della Capitaneria di porto e dipendenti della società marittima – per i quali il pm Walter Cotugno ha chiesto la misura cautelare. Già trasmessi per competenza ala Procura di Torino gli atti relativi ai due magistrati che, con gli altri alti militari e funzionari, erano stati garantiti i biglietti gratuiti per le corse sulle tratte assicurate dalla Compagnia.


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