Tim, la verità passa dalla Golden Power. Siamo al redde rationem. Almeno in teoria. Già, perché il governo vuole vederci chiaro attorno a quanto sta accadendo in Tim. E, pertanto, ha convocato per oggi, al comitato per la golden power, si dovrà fare il punto sulle attività strategiche di Tim in materia di rete. Il tema non è di poco momento, tutt’altro. È accaduto che, ad aprile, si riunirà l’assemblea dei soci. Per la precisione, l’incontro è in agenda al giorno 23. In vista della riunione, il fondo Merlyn – che detiene lo 0,53% del capitale sociale -, ha presentato i suoi candidati per il rinnovo del consiglio d’amministrazione. Più che una questione di facce, è un problema di visioni e di scelte aziendali. Merlyn, infatti, non ha mai dimostrato troppo entusiasmo rispetto alla scelta di cedere la rete al fondo Usa di Kkr. E, anzi, ha presentato, nei mesi scorsi, un piano alternativo che prevede di non procedere con la dismissione della rete e, anzi, di fondare su di essa il rilancio di Tim.
Il fatto è che nemmeno Vivendi, il partner francese che detiene il 23,7 per cento del capitale sociale di Tim sarebbe troppo felice di lasciare a Kkr la rete e di chiudere il deal, il cui closing è previsto già per questa estate. E l’assemblea di Tim potrebbe rappresentare un’occasione importante per cambiare, se non modificare, gli attuali equilibri societari. E, con loro, le politiche stesse di quella che rappresenta una delle più importanti aziende di telecomunicazioni italiane ed europee. Il governo, però, si è impegnato ed esposto con Kkr. Dopo il closing, infatti, il Mef dovrà versare 2,2 miliardi per entrare nella Newco della rete, acquisendo, così, il 20% delle partecipazioni. Non è solo una questione economica e finanziaria ma, con tutta evidenza, si è trasformata in una faccenda strategica e politica. A cui, peraltro, i sindacati guardano con estremo interesse per comprendere quale sarà il futuro dell’azienda e dell’area della rete.
Insomma, oggi c’è un incontro che, se possibile, è altrettanto importante quanto lo sono state le fasi che hanno portato all’accordo per la cessione della rete. Sullo sfondo c’è il futuro di Tim. Da cui dipendono, in un’era in cui il mondo è a portata di clic, le strategie del governo.