Terzo mandato, il centrodestra gioca a “farsi male”
Terzo mandato (o quarto che sia), da una settimana la tensione si taglia a fette nella maggioranza di centrodestra alla guida del Paese. Il la lo ha dato quel Consiglio dei ministri che serviva a sancire l’impugnazione della legge “Salva De Luca” approvata dal Consiglio regionale della Campania ma quello stesso vertice a Palazzo Chigi – assente il leader della lega Matteo Salvini – ha cominciato ad accelerare la spaccatura interna alla maggioranza, con lo strappo del Carroccio che rimetteva al Cdm la decisione del resto degli alleati e il ministro Roberto Calderoli a sottolineare come la Lega sia “favorevole a una modifica della legge nazionale su cui però, al momento, non c’è intesa”. Non era poi bastato l’intervento della premier ad auspicare una legge nazionale, pur precisando che il limite dei due mandati è previsto già nella riforma del premierato, condivisa dagli alleati.
Di seguito ancora sono arrivati gli scontri al calor bianco, a distanza. Con il “doge” Luca Zaia che nel ribadire come la Lega punti alla sua riconferma, metteva in campo, nero su bianco, l’ipotesi di strade divise tra i partiti dell’attuale coalizione alle prossime Regionali, a commento dell’aspirazione di FdI a fare sua la casella del prossimo Governatore del Veneto. Un contrasto finito nel duello, sempre a distanza, tra Zaia che punzecchiava i critici del terzo mandato da decenni in Parlamento e il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, estremamente tranchant verso Zaia (“Troveremo il modo di sfamarlo”).
Per ora quello del centrodestra è un dibattito dominato da un’impasse. A non registrare l’attuale vicolo cieco solo il ministro Giancarlo Giorgetti, schieratosi al fianco di Zaia e insieme fiducioso che una quadra sarà trovata. La Lega, con una nota ufficiale, fa quadrato intorno a Zaia: “Il Veneto è un modello di buon governo, squadra che vince non si cambia”. Ci si mette pure Forza Italia proponendo alla coalizione (“ma non candidandolo”, precisa il deputato e portavoce Raffaele Nevi) il nome di Flavio Tosi, attuale europarlamentare azzurro, sperimentatore del doppio mandato quale sindaco di Verona ma soprattutto ex stella veneta della Lega. Insomma, un totale “facciamoci del male”.
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