Esteri

Terza guerra tra Israele e Libano. Pesanti raid Idf contro Hezbollah

di Ernesto Ferrante -


Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno condotto “diffusi” raid aerei nel sud del Libano contro oltre 800 obiettivi di Hezbollah. “In ognuna delle case colpite in Libano” dall’aeronautica militare dello Stato ebraico, “c’erano armi di Hezbollah”. Lo ha sostenuto il portavoce delle Idf Daniel Hagari. Si tratta dell’azione più pesante dalla guerra del 2006.

Rispondendo a una domanda su una possibile incursione di terra israeliana nel Paese dei cedri, Hagari ha confermato che “è stata avviata un’offensiva aerea su larga scala”. È di 274 morti (21 i minori) e 1.024 feriti il nuovo bilancio provvisorio degli attacchi. Tra le vittime figura anche lo Sheik Ali Abu Riya, capo aggiunto del Consiglio esecutivo del gruppo di Hassan Nasrallah.

Un altro portavoce dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, ha dato gli abitanti della Valle della Bekaa due ore di tempo per lasciare la zona. “Se vi trovate all’interno o nei pressi di una casa in cui ci sono armi di Hezbollah, si legge in un post in arabo diffuso via X, corredato da una mappa, dovete andar via”. Lunghissime le code di auto in fuga.

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato in una consultazione sulla sicurezza e sull’operazione in corso che “non si deve togliere il piede dal gas”.

Il ministero libanese della Sanità ha ordinato agli ospedali del sud e dell’est di sospendere tutti gli interventi chirurgici non urgenti in modo da poter gestire meglio l’eventuale afflusso di feriti “a causa dell’aggressione israeliana in espansione in Libano”.

Si muove la diplomazia. Visita in Israele per il Coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert. Il Coordinatore speciale, evidenzia una nota, sottolinea che “non c’è soluzione militare che possa rendere più sicure le parti”. “Con il benessere dei civili su entrambi i lati della Linea Blu e la stabilità della regione in ballo, è scritto ancora, bisogna dare spazio agli sforzi diplomatici affinché abbiano successo”.

Una delegazione dell’intelligence composta da funzionari turchi e del Qatar si recherà oggi in Libano “per cercare di arrivare a una soluzione e per prevenire una guerra su larga scala”. A riferirlo sono state fonti ben informate a condizione di anonimato a Sky News Arabia.

Il grande Ayatollah Ali al-Sistani, la massima autorità sciita in Iraq, ha chiesto che venga fatto “ogni sforzo possibile” per porre fine alla “barbara aggressione” e “proteggere il popolo libanese dalle devastanti conseguenze”.

Sistani ha sollecitato l’invio di aiuti umanitari per la popolazione libanese che sta “soffrendo immensamente”.

Un deputato iraniano e membro della Commissione per la Sicurezza nazionale e la Politica estera del Majlis, Ahmad Bakhshayesh Ardestani, ha fatto intendere che un cercapersone, simile a quelli usati per colpire i combattenti del partito di Dio sul territorio libanese, potrebbe essere esploso all’interno dell’elicottero sul quale viaggiava a maggio l’ex presidente iraniano, Ebrahim Raisi, facendolo poi precipitare.

“Uno scenario probabile riguardo l’incidente in elicottero in cui è morto il presidente iraniano Ebrahim Raisi è l’esplosione del suo cercapersone”, ha detto Ardestani, citato dai media iraniani.

“Raisi utilizzava un cercapersone, sebbene il suo modello potrebbe essere diverso da quelli in possesso dei militanti di Hezbollah”, ha precisato il deputato. La Repubblica islamica potrebbe aver un ruolo nell’acquisto dei pager e, pertanto, anche le agenzie di intelligence di Teheran, secondo lui, “devono indagare su questa questione”.

A causare lo schianto fatale, potrebbero non essere state, dunque, le condizioni meteorologiche avverse e la fitta nebbia. Nel rapporto ufficiale sono state escluse deviazioni dalla rotta di volo, informazioni errate e interferenze esterne come fattori del “martirio in servizio” avvenuto in una zona montuosa nella provincia dell’Azerbaigian orientale il 19 maggio. Il pilota non aveva segnalato alcuna situazione di emergenza.


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