Terre rare: Zelensky prova a fare il duro e gli Stati Uniti potrebbero togliergli Starlink
Volodymyr Zelensky si è impuntato sulle terre rare. Il presidente ucraino non è disponibile al momento a firmare l’accordo con gli Stati Uniti che ne regolamenta lo sfruttamento. Sky News Uk ha riferito che una “serie di ostacoli problematici” impediscono il raggiungimento di un’intesa.
“L’accordo non è ancora pronto per la firma, c’è una serie di ostacoli problematici e il presidente non è disposto a firmarlo nella forma attuale della bozza. Ad oggi, la bozza di accordo non rispecchia un’intesa fra partner ma contiene solo un impegno unilaterale da parte dell’Ucraina”, hanno spiegato degli informatori citati dal canale.
Dopo che Zelensky ha rifiutato la proposta del segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, i negoziatori statunitensi, secondo Reuters, hanno sollevato la possibilità di tagliare l’accesso di Kiev al sistema Internet satellitare Starlink di Elon Musk.
La questione è stata affrontata già giovedì durante la visita di Keith Kellogg, l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina. L’ex comico sarebbe stato avvertito di questa eventualità.
Dal 2022, gli alleati hanno stanziato a favore degli ucraini circa 267 miliardi di euro, più di 80 miliardi l’anno, di cui la metà, 130 miliardi, in assistenza militare, mentre altri 118 in sostegno finanziario e 19 miliardi in aiuti umanitari.
L’America primeggia. L’Ukraine Support Tracker del Kiel Institute ha pubblicato un rapporto molto dettagliato. L’Europa nel suo complesso (Ue e Stati membri ) ha sborsato 132 miliardi di euro (70 in aiuti finanziari e umanitari e 62 in aiuti militari). Gli Stati Uniti, invece, 114 miliardi, 64 miliardi in armi e 50 in aiuti finanziari e umanitari.
Un secondo incontro tra i rappresentanti di Russia e Stati Uniti è previsto per le prossime due settimane, ha fatto sapere l’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti. Martedì, Mosca e Washington hanno tenuto i loro primi colloqui a Riad, in Arabia Saudita, per porre fine al conflitto in Ucraina e ripristinare le relazioni tra le due superpotenze, dopo una lunga fase di gelo.
Il summit si terrà in uno Stato terzo. Si sta lavorando alla scelta della sede, ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov in un’intervista, senza specificare nel dettaglio chi avrebbe partecipato dalla parte russa o americana.
Ryabkov ha aggiunto che c’è un “accordo di principio” per tenere consultazioni. Il Cremlino ha reso noto nei giorni scorsi che un faccia a faccia tra il presidente Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è possibile questo mese.
Il tycoon, parlando a Fox News, ha affermato che il primo ministro britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron “non hanno fatto niente” per porre fine alla guerra. Poi ha rimarcato che Zelensky “non ha alcuna carta” nei negoziati di pace. “Non penso che sia molto importante che partecipi agli incontri”, ha concluso Trump assestandogli un altro colpo durissimo.
Sul campo di battaglia la Russia continua a guadagnare terreno. Le forze russe hanno conquistato il villaggio di Novolyubivka, nella regione orientale ucraina di Lugansk. Il ministero della Difesa russo ha comunicato che sono stati colpiti aeroporti militari ucraini, depositi di droni, munizioni e carburante. Il capo di Stato Maggiore russo, Valery Gerasimov, ha fatto visita ai soldati impegnati nei combattimenti sul fronte di Donetsk.
Nuova doccia gelata per Zelensky. “L’Ucraina non sarà mai un membro dell’Ue contro gli interessi dell’Ungheria”, ha messo in chiaro il premier Viktor Orban nel suo discorso sullo “Stato della nazione” a Budapest. Orban ha preso di mira l’Ue per le sue ingerenze, definendo il suo principale oppositore, Peter Magyar, un “burattino” dell’Unione e sottolineando che “Bruxelles vuole solo che in Ungheria ci sia un governo a lei sottomesso”.
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