Esteri

Telefonata con Zelensky: Trump “ottimista”. Possibile incontro con Putin in Arabia Saudita. L’Ue conosce solo la parola “riarmo”

di Ernesto Ferrante -


La telefonata tra il presidente statunitense Donald Trump e il suo omologo dell’Ucraina Volodymyr Zelensky è stata “ottima”. A dirlo è stato lo stesso Trump su Truth Social, spiegando che per gran parte si è basata sulla conversazione avuta il giorno precedente con Vladimir Putin “per allineare Russia e Ucraina in termini di richieste e necessità”. “Siamo sulla buona strada”, ha aggiunto il tycoon.

Rispetto all’ipotesi di un incontro di persona Putin e Trump in Arabia Saudita, paventato dall’inviato Usa Steve Witkoff a Bloomberg Tv, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha fatto sapere che “questa opzione non può essere esclusa, ma non ci sono ancora dettagli su questo tema”.

Mosca e Kiev hanno annunciato di aver scambiato 175 prigionieri di guerra di ciascuna parte e 22 prigionieri ucraini “gravemente feriti”. Secondo il presidente ucraino Zelensky, è uno dei più grandi scambi organizzati dai due Paesi. Il Ministero della Difesa russo ha precisato in un comunicato che “175 prigionieri di guerra russi sono stati consegnati in cambio di 175 ucraini”. I russi hanno inoltre reso noto di aver restituito, “come gesto di buona volontà”, altri 22 prigionieri ucraini “gravemente feriti”.

Di pace continua a non parlare l’Europa. Sono stati adottati diversi documenti relativi al Libro bianco sul futuro della Difesa europea e al piano “Rearm Europe Readiness 2030”, tra cui “due atti legislativi per rafforzare l’industria europea della difesa, proponendo al contempo le necessarie flessibilità nelle spese”. Ad affermarlo è stata l’Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas.

“L’ordine internazionale, ha proseguito Kallas, sta subendo cambiamenti di portata mai vista dal 1945. Questo è un momento cruciale per la sicurezza europea. È un momento cruciale per l’azione. È vero che il fabbisogno di fondi aggiuntivi è enorme. Anche le proposte che abbiamo adottato oggi sono essenziali. In primo luogo, rendere i paesi europei più forti contro qualsiasi minaccia militare. Abbiamo identificato le lacune di capacità degli Stati membri e in linea con le priorità di capacità della Nato. Abbiamo proposto idee su come lavorare insieme per colmarle. Ciò significa ricostituire le scorte europee di munizioni, armi ed equipaggiamenti militari, nonché mantenere il flusso verso l’Ucraina e sviluppare progetti paneuropei su larga scala”.

“Nel Libro bianco, ha sottolineato l’Alta rappresentante dell’Unione europea, riprendiamo le proposte dell’Iniziativa di sostegno militare all’Ucraina, tra le quali più munizioni, almeno 2 milioni di proiettili all’anno, nonché difesa aerea e droni e l’addestramento e l’equipaggiamento delle brigate ucraine. Ciò include anche il sostegno diretto all’industria della difesa ucraina e un migliore accesso ai servizi spaziali. Il nuovo strumento Safe proposto dalla Commissione sosterrà queste ambizioni”.

Per Bruxelles le trattative per porre fine alla guerra hanno un valore relativo. La linea bellicista di Ursula von der “bomber” Leyen va in un’altra direzione. “A prescindere dai negoziati in corso per la pace in Ucraina, ha concluso l’ex premier estone, si tratta di un investimento a lungo termine in un piano di aggressione a lungo termine. L’Ucraina deve essere armata per evitare qualsiasi attacco futuro, e abbiamo bisogno di un piano a lungo termine per farcela. Oggi abbiamo presentato un piano per affrontare le minacce immediate e per costruire una difesa europea a lungo termine. Così facendo, aiuteremo i paesi europei a raggiungere gli obiettivi di capacità della Nato. Non lo facciamo per combattere la guerra, ma per prepararci al peggio, per difendere la pace in Europa e per essere forti in un mondo in cui la forza non può fare la ragione”.


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