Politica

PRIMA PAGINA-Tajani si vuole blindare alla guida di Forza Italia

di Giuseppe Ariola -


Da un lato la corsa con la Lega per confermarsi come il secondo partito della coalizione, dall’altro l’idea di rioccupare quello spazio al centro rimasto orfano di Matteo Renzi che, dopo aver visto naufragare il tentativo di intercettare il voto moderato, ha virato nuovamente a sinistra. Sono questi i due obiettivi della strategia di Antonio Tajani che, approfittando delle vacanze estive, sta provando a far guadagnare terreno a Forza Italia. Anche a costo di provocare qualche attrito in maggioranza, come è successo quando ha rilanciato la questione dello ius scholae, trovando sponda addirittura nel Pd. L’eco delle polemiche seguite alla proposta di riconoscere la cittadinanza ai figli degli immigrati legandola a un ciclo di studi ancora risuonava quando il segretario nazionale azzurro ha lanciato l’idea di candidare Flavio Tosi per il post Zaia in Veneto, Regione storicamente leghista. Poi un nuovo affondo sull’Autonomia differenziata, riforma che Forza Italia ha votato perché presente nel programma di governo, ha ricordato Tajani per poi puntualizzare che la sua attuazione deve essere subordinata alla definizione dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni) così da garantire allo stesso modo tutti i cittadini italiani, “da nord a sud” del Paese. Una questione di diritti insomma e proprio sui diritti, è il sospetto, Tajani sta giocando di tattica nella più ampia partita relativa agli obiettivi strategici per Forza Italia. Non sembra essere infatti un caso che queste posizioni che travalicano il recinto di quanto definito con gli alleati di governo, per stessa ammissione di chi le sostiene, siano state manifestate e consegnate alla stampa con il montare delle voci che vedrebbero la famiglia Berlusconi, che foraggia e garantisce finanziariamente il partito, insoddisfatte della gestione di Forza Italia. In particolar modo proprio sul tema dei diritti. Sulla questione la primogenita dell’ex leader azzurro, Marina Berlusconi, in un’intervista al Corriere della Sera ha detto senza mezzi termini di sentirsi più vicina alla sinistra. Era la fine dello scorso mese di giugno e da allora il gossip politico è diventato un susseguirsi di pettegolezzi che vorrebbero Tajani nel mirino. Il diretto interessato ha più volte smentito la circostanza ribadendo che i rapporti con i fratelli Berlusconi sono ottimi e anche i dirigenti forzisti e i parlamentari più vicini al ministro degli Esteri confermano questa lettura. Le stesse fonti però non negano la volontà di Forza Italia di distinguersi dagli alleati del centrodestra dai quali si sentono abbastanza distanti, sia per quanto riguarda una visione autenticamente liberale, sia nel campo – ci risiamo – dei diritti. E gli esempi non mancano, soprattutto se si lega il tema dei diritti a quello della giustizia, da sempre un mantra per gli azzurri. Dagli ambienti parlamentari ci ricordano la battaglia sulle detenute madri che ha avuto luogo nel corso dell’esame del decreto sicurezza alla Camera e non si fa mistero che certe prese di posizioni sono state indotte proprio dal tentativo degli alleati, in particolare della Lega, di fare il bello e il cattivo tempo. Allo stesso modo, sempre fonti azzurre, rivendicano le battaglie garantiste di Forza Italia dicendosi pronte a difenderle a ogni costo, a prescindere da chi dovesse provare a minarle, che sia un partito di opposizione o un alleato di governo. E poco importa se su temi come lo ius scholae si aprano delle fronde interne, c’è chi scommette siano destinate a rimanere isolate, perché la priorità è mantenere la barra dritta sui diritti evitando di appiattirsi sulle posizioni degli altri alleati di maggioranza. Circostanza già verificatasi più di una volta e mal digerita da Silvio Berlusconi prima e dai suoi figli dopo. L’attesa adesso è per il vertice del 30 agosto nel quale, oltre a fare il punto sull’ormai prossima sessione di bilancio, la maggioranza dovrà di certo chiarirsi su quali sono i dossier prioritari.


Torna alle notizie in home