Economia

Svimez: “Al Sud servono meno B&b e più ricerca e innovazione”

di Giovanni Vasso -


Al Sud bisognerebbe puntare meno sul turismo e più sulla ricerca e l’innovazione. Anzi, per dirla con Luca Bianchi, direttore generale Svimez: “Occorrono meno B&B e più R&D”. Al Festival organizzato proprio da Svimez a Bari, Punto Sud, il direttore generale Luca Bianchi ha spiegato che “per fare politica industriale bisogna fare delle scelte”. E ha aggiunto: “Vuol dire orientare le risorse nei settori ad alta specializzazione. Al Sud esistono e sono gli unici che possono offrire, soprattutto, occasioni di lavoro per i tanti laureati meridionali che purtroppo molto spesso sono costretti ad emigrare. Per dirla con una battuta: meno B&B e più R&D (ricerca e sviluppo)”.

Bianchi ha parlato di Sud, politica industriale e ricerca alla tavola rotonda dedicata allo sviluppo e al Pnrr a cui ha preso parte, tra gli altri, anche Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti. Che ha spiegato alla platea come “infrastrutture, ricerca, nuove competenze, venture capital” siano “i settori dove le risorse del Pnrr possono avere più impatto”. Scannapieco ha poi aggiunto: “Cassa depositi e prestiti è sempre stata molto presente nel Mezzogiorno: 16. 200 le imprese meridionali sostenute, circa 2.700 enti. È il momento di mettere a sistema tutto: supporto alle imprese, supporto alle infrastrutture e una buona gestione ed è per questo che offriamo servizi di advisoring per aiutare le amministrazioni a mettere a terra le risorse. Sono spesso le progettualità a mancare”.

Al tavolo c’era anche Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria, che ha spiegato: “Abbiamo bisogno di una politica dedicata, che accompagni il sistema delle imprese lungo il sentiero delle transizioni, specie quella green, abbinando a previsioni mirate e selettive, basate su strumenti disegnati ad hoc per imprese e territori al Sud, i necessari interventi orizzontali su variabili-chiave, quali le infrastrutture e l’innovazione”. Grassi ha poi fatto riferito al piano Transizione 5.0: “A oggi non ancora attivo in quanto legato alla conclusione del negoziato tra Governo e Commissione europea sulla rimodulazione del Pnrr”. Su questo punto, il vicepresidente degli industriali ha precisato: “In proposito, voglio sottolineare che le prime anticipazioni sulla prossima Manovra economica ci confermano che quelle del Pnrr rappresenteranno, per i prossimi mesi, le principali risorse disponibili per il sostegno agli investimenti privati”.


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