La Svezia torna al contante: ecco perché
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La Svezia s’è svegliata dal sogno di un mondo senza contante e, adesso, il governo di Stoccolma incentiva il ritorno alle banconote. Perché teme le insidie del web, ha paura degli hacker russi e, più in generale, dei cybercriminali e trema al pensiero che basterebbe un clic per chiudere le transizioni di un intero Paese. Il Guardian ha riportato d’attualità il caso svedese. Che, poi, è anche quello della Norvegia. Due Paesi che avevano pestato duro l’acceleratore della smaterializzazione del denaro per poi ricredersi avviandosi, ora, verso un mesto ritorno alla carta moneta. La realtà ha la testa più dura di ogni ideologia. Un percorso che è stato avviato già nell’inverno scorso quando il governo svedese aveva iniziato l’iter per promulgare una legge tesa a stangare i negozianti che avessero rifiutato pagamenti in contanti da parte dei loro clienti. Copiando, così, un’iniziativa analoga già assunta dall’esecutivo di Oslo. L’esatto opposto, in pratica, di quanto accaduto in Italia ai tempi del secondo governo Conte. Perché, nel frattempo, il mondo è cambiato. E ci si è resi pur conto che il contante, lungi dall’essere foriero di soli mali, rappresenta un metodo di pagamento che, nonostante tutto, resta solido, sicuro e ampiamente soddisfacente. E che demonizzare un oggetto, in questo caso il denaro contante, anche in Svezia e in Norvegia, è come al solito una soluzione semplice che non risolve i problemi più profondi. Come il riciclaggio anche se il web è zeppo di metodi per dribblare l’occhiuta sorveglianza fiscale dei governi di tutto il mondo.
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