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La Superlega è stufa e vuol trascinare l’Uefa in tribunale

di Giovanni Vasso -

ALEKSANDER CEFERIN PRESIDENTE UEFA


La Superlega azzanna la Uefa e, in una lettera pubblica, chiede a Ceferin e soci di smetterla con le azioni anticoncorrenziali altrimenti si troverà costretta a trascinare tutti in tribunale. La missiva è stata pubblicata sul web da A22 Sports Management, la società che cura il progetto della Superlega e che lamenta il fatto che l’Uefa ha minacciato sanzioni a tutti quei club che solo oseranno intavolare discorsi con i “concorrenti”. Si capisce che si tratta di una reazione alla durissima intervista che Aleksander Ceferin, presidente Uefa che si prepara a correre per il terzo mandato a costo di rinunciare a Zvonimir Boban, ha rilasciato al Guardian. In cui ha paragonato la Superlega a uno show dei Monty Python di cui non importa un fico secco a nessuno, né a lui e nemmeno alla comunità del calcio. Che si riconoscerebbe soltanto nell’Uefa.

La replica di A22 è pungente: “Dall’aprile 2021, il comportamento anticoncorrenziale e le azioni dell’Uefa nei confronti di A22 e supportate da diverse federazioni nazionali e leghe che agiscono in modo coordinato con l’Uefa sono mirate a frustrare le iniziative commerciali di A22. Tali azioni sono state varie e diffuse. Comprendono la costante e inaccettabile denigrazione della reputazione di A22 nei media e altrove, oltre alle pressioni e alle minacce fatte dietro le quinte ai club europei per impedire loro di considerare progetti potenziali che coinvolgono A22 e per spingerli ad annunciare pubblicamente il loro sostegno alle competizioni dell’Uefa”. Ma non basta: “Queste azioni hanno un solo obiettivo, escludere A22 dal mercato europeo delle competizioni transfrontaliere in cui l’Uefa ha il monopolio. Tali azioni sono intraprese dall’Uefa in palese violazione dell’inibitoria protettiva emessa nell’aprile 2021 a favore della SuperLega Company e dei suoi partecipanti, un’ingiunzione emanata dal tribunale di primo grado e successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Madrid (Audiencia Provincial de Madrid) nel gennaio 2023.

Il commento è bruciante: “Oltre a ignorare una valida ordinanza del tribunale, il comportamento e l’abuso della posizione dominante da parte dell’Uefa hanno anche indotto varie controparti a violare contratti privati, costituendo un evidente e classico esempio di interferenza illecita nonché una violazione della legge europea sulla concorrenza”. E le richieste non sono da meno: “Chiediamo formalmente che l’Uefa e i suoi dirigenti, con effetto immediato cessino ogni forma di azione anticoncorrenziale nei confronti di A22, delle sue iniziative commerciali, dei suoi partner e direttori e istruiscano ogni terza parte affiliata all’Uefa o agente sotto la sua influenza o direzione (inclusi, ma non solo, leghe nazionali e federazioni nazionali) a fare altrettanto. Azioni anticoncorrenziali continue intraprese dall’Uefa con l’obiettivo finale di escludere concorrenti come A22 dal mercato europeo delle competizioni tra club sono illegali e aggraverebbero i danni già sostanziali causati dall’Uefa a seguito delle sue azioni precedenti”.

La questione è serissima per A22: “Ci riserviamo pienamente tutti i diritti di intraprendere azioni appropriate in tutte le giurisdizioni rilevanti contro l’Uefa e, se del caso, i dirigenti dell’Uefa, cercando sia le misure correttive pertinenti che il risarcimento corrispondente per i danni materiali che tale comportamento anticoncorrenziale ha già causato e continua a causare ad A22, ai suoi progetti e ai suoi partner”.


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