SUPERBONUS RELOADED
Il Superbonus ha sostenuto quasi la metà delle imprese edili italiane nel primo trimestre di quest’anno. Nell’ultima indagine trimestrale sulle aspettative delle aziende sull’andamento dell’economia, Bankitalia ha riferito che poco meno della metà delle imprese del comparto delle costruzioni “ha dichiarato che una parte dei propri lavori ha beneficiato delle agevolazioni connesse al Superbonus”. Insomma, il Superbonus ha retto – e continua a farlo – un intero settore, cruciale per lo sviluppo e per l’economia stessa del Paese. Intanto il Senato ha dato il via libera al decreto del governo che promette di sbloccare l’impasse edilizia. Palazzo Madama, con 94 voti favorevoli (che insieme alla bozza di legge hanno votato anche la fiducia al governo), settantadue contrari e due astenuti ha approvato il decreto che era già stato licenziato dalla Camera.
Le novità previste sono importanti. La prima: c’è la proroga fino al 30 settembre 2023 per il superbonus al 110% per i lavori effettuati su villette e case unifamiliari. Viene confermata inoltre la possibilità di usufruire ancora dello sconto in fattura e della cessione del credito per i lavori effettuati nelle zone sismiche e nei territori delle Marche colpiti da alluvione, per l’eliminazione delle barriere architettoniche, per gli interventi su immobili Iacp e delle Onlus. Viene inoltre disposto l’allungamento a dieci anni del periodo per portare in detrazione il 110%, anziché nei 4 o 5 anni previsti fino a ora. Per le banche, inoltre, è stata prevista la possibilità di convertire i crediti acquistati in Btp a dieci anni, qualora abbiano esaurito lo spazio fiscale per le compensazioni. Questo è uno dei punti cardine del decreto. Perché senza lo sblocco dell’acquisto dei crediti si blocca tutto. Solo qualche giorno fa, Unicredit aveva annunciato di aver ripreso a comprare crediti e di averlo fatto “per dare una mano al Paese”.
Le scelte del governo e del parlamento sono state salutate con soddisfazione da Federlegno Arredo. Il presidente Claudio Feltrin, su Twitter, ha commentato l’approvazione del dl Superbonus parlando di una soluzione per “l’ingiustizia che penalizzava ordini già avviati per lavori in edilizia libera, esclusi dal dl cessione crediti”. Quindi Feltrin ha ribadito che “ora” sono “indispensabili misure strutturali per la pianificazione a medio e lungo termine”. Non tutti, però, sono soddisfatti. E a Palermo, gli esodati del Superbonus si sono radunati, ieri mattina, davanti a Palazzo d’Orlèans, sede della Regione Siciliana, per far sentire le loro ragioni. Giuseppe Piraino, tra i leader della protesta palermitana, ha spiegato: “Siamo stanchi di essere presi in giro, ci avevano garantito che avrebbero fatto qualcosa per tutti questi crediti rimasti ormai sui nostri cassetti fiscali e ad oggi sentiamo solo chiacchiere e basta. Il governo deve darci una risposta, qui c’è gente che ormai sta dichiarando il fallimento, ci sono operai che non lavorano e non percepiscono stipendio e committenti che non possono tornare a casa perché in realtà le loro abitazioni sono veri e propri cantieri. Siamo civili, ma la nostra pazienza sta per finire”. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha intanto aperto alla possibilità di “aprire un tavolo di lavoro con le categorie degli edili per valutare eventuali misure di carattere regionale per venire incontro alle esigenze delle imprese”.
Le novità previste sono importanti. La prima: c’è la proroga fino al 30 settembre 2023 per il superbonus al 110% per i lavori effettuati su villette e case unifamiliari. Viene confermata inoltre la possibilità di usufruire ancora dello sconto in fattura e della cessione del credito per i lavori effettuati nelle zone sismiche e nei territori delle Marche colpiti da alluvione, per l’eliminazione delle barriere architettoniche, per gli interventi su immobili Iacp e delle Onlus. Viene inoltre disposto l’allungamento a dieci anni del periodo per portare in detrazione il 110%, anziché nei 4 o 5 anni previsti fino a ora. Per le banche, inoltre, è stata prevista la possibilità di convertire i crediti acquistati in Btp a dieci anni, qualora abbiano esaurito lo spazio fiscale per le compensazioni. Questo è uno dei punti cardine del decreto. Perché senza lo sblocco dell’acquisto dei crediti si blocca tutto. Solo qualche giorno fa, Unicredit aveva annunciato di aver ripreso a comprare crediti e di averlo fatto “per dare una mano al Paese”.
Le scelte del governo e del parlamento sono state salutate con soddisfazione da Federlegno Arredo. Il presidente Claudio Feltrin, su Twitter, ha commentato l’approvazione del dl Superbonus parlando di una soluzione per “l’ingiustizia che penalizzava ordini già avviati per lavori in edilizia libera, esclusi dal dl cessione crediti”. Quindi Feltrin ha ribadito che “ora” sono “indispensabili misure strutturali per la pianificazione a medio e lungo termine”. Non tutti, però, sono soddisfatti. E a Palermo, gli esodati del Superbonus si sono radunati, ieri mattina, davanti a Palazzo d’Orlèans, sede della Regione Siciliana, per far sentire le loro ragioni. Giuseppe Piraino, tra i leader della protesta palermitana, ha spiegato: “Siamo stanchi di essere presi in giro, ci avevano garantito che avrebbero fatto qualcosa per tutti questi crediti rimasti ormai sui nostri cassetti fiscali e ad oggi sentiamo solo chiacchiere e basta. Il governo deve darci una risposta, qui c’è gente che ormai sta dichiarando il fallimento, ci sono operai che non lavorano e non percepiscono stipendio e committenti che non possono tornare a casa perché in realtà le loro abitazioni sono veri e propri cantieri. Siamo civili, ma la nostra pazienza sta per finire”. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha intanto aperto alla possibilità di “aprire un tavolo di lavoro con le categorie degli edili per valutare eventuali misure di carattere regionale per venire incontro alle esigenze delle imprese”.
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