Superbonus, De Bertoldi (FdI): “Draghi e Franco responsabili quanto Conte”
ANDREA DE BERTOLDI MEMBRO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI DELLA REPUBBLICA ITALIANA
“Superbonus, la responsabilità non è solo di Conte che l’ha istituito, ma anche di Conte e Draghi che l’hanno prorogato”. A dirlo Andrea De Bertoldi, membro della commissione Finanze di Fratelli d’Italia e coordinatore della Consulta dei parlamentari commercialisti.
La manovra sta facendo molto discutere. Perché?
Le opposizioni svolgono il loro ruolo. È abbastanza nella logica delle cose che cerchi di mettere nell’angolo le proposte della maggioranza. È la politica. Dopodiché i cittadini si aspettano che il confronto avvenga sulla correttezza e non in base a tesi precostituite. In qualche momento s’intravede quest’aspetto e non quello della legittima critica. Siamo, comunque, agli albori della legge di bilancio. Non siamo ancora arrivati al 27 settembre. Criticare oggi vuol dire rispondere più alla logica della mera politica partitocratica che non all’interesse del Paese.
In Italia, intanto, aumentano i poveri. Non bisognerebbe avere maggiore responsabilità verso chi non riesce ad arrivare alla fine del mese?
Da commercialista ed economista, mi permetto di ricordare che gran parte dei numeri e non quelli parziali dicono che da quando il governo Meloni si è insediato le cose sono migliorate. È cresciuta l’occupazione, è salito il Pil. Non dimentichiamoci del Paese lasciatoci dalle sinistre. È cresciuta l’occupazione, è salito il Pil, è diminuito lo Spread, è aumentata la rispettabilità a livello internazionale.
Ciò vuol dire che avete risolto tutti i problemi?
Assolutamente no! Non abbiamo la bacchetta magica. Una persona pensante non potrebbe neanche pretendere che in nove mesi, estate compresa, si possa stravolgere la struttura di una nazione. I dati, però, parlano chiaro. Il cambiamento in positivo su tutti i fronti economico-finanziari è in atto. Non so, quindi, cosa possano criticare le opposizioni. Se vogliono, invece, sollecitare a rispondere ai problemi che c’erano e che in parte abbiamo ridotto, ma che vanno ulteriormente affrontati, sarebbe una critica giusta e di stimolo al nostro lavoro.
Sul Superbonus c’è stata più di una semplice polemica. Che idea si è fatto rispetto alla polemica sollevata dal Movimento 5 Stelle?
È un dato di fatto. Stiamo pagando le politiche di altri. Da tecnico e non da politico, posso affermare che la responsabilità di quanto è successo è certamente di Conte e del governo che l’ha istituito. Penso al bonus facciate, alla faciloneria con la quale sono state fatte delle norme che hanno utilizzato soldi di tutti a favore di alcuni. Si poteva fare molto meglio. Allo stesso modo, però, è doveroso e corretto ricordare che la misura è nata nel biennio della pandemia e che se oggi ci troviamo in questa voragine di conti è dovuto soprattutto alla proroga del governo Draghi-Franco. Questa è la realtà dei fatti.
C’è un buco imprevisto?
Assolutamente! Si prevedevano circa 35 miliardi di entità del Superbonus e invece siamo a oltre 100 miliardi. Una differenza di circa 70 miliardi non è poco. Qualcuno dovrà dare delle risposte e questi non siamo certamente noi. Dobbiamo, pertanto, risolvere un problema non da poco. Lo cercheremo di fare con quello spirito di serietà che ci ha contraddistinto dal primo giorno. 70 miliardi di appesantimento dei conti pubblici non sono bazzecole.
Su cosa si può tagliare per far quadrare i conti?
In questo momento è impossibile dirlo. Diciamo che bisogna cercare di razionalizzare la spesa. Questa è da sempre una della necessità del Paese. Occorre impiegare tutte le energie a disposizione per far crescere il Pil, innestare quel meccanismo virtuoso di crescita, magari anche con gli investimenti del Pnrr. Questi permettono di compensare quello che è un inevitabile appesantimento del debito dovuto anche, e non solo, al Superbonus. In tutto ciò, comunque, giocherà un ruolo determinante la fiducia del Paese. Maggiore sarà la credibilità internazionale, tanto più gli investitori investiranno, creeranno posti di lavoro. Solo così si supererà l’extra-debito.
Per essere credibili a livello internazionale, però, non si dovrebbero evitare polemiche come quella su Ustica…
Il Paese ha bisogno di altro, non di quanto sollevato dal presidente Amato. Lo diciamo da anni.
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