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Super Federica, il gigante di Saalbach è suo: Sono appagata

di Angelo Vitale -


Federica Brignone vince la medaglia d’oro al gigante dei mondiali di sci alpino di Saalbach. La 34enne valdostana, già al comando dopo la prima manche, si è imposta con il tempo di 2’22″71 davanti alla neozelandese Alice Robinson (2’23″61) e alla statunitense Paula Moltzan (2’25″33). Quarto posto per la norvegese Thea Louis Stjernesund (2’25″34), poi la svizzera Lara Gut-Behrami (2’25″39) e la svedese Sara Hector (2’25″59). Fuori nella prima manche sia Sofia Goggia sia Marta Bassino, mentre Lara Della Mea, 31/a non è partita nella seconda. Per Brignone è la quinta medaglia iridata, la seconda d’oro dopo quella in combinata di Meribel 2023.

Prima c’era solo Deborah Compagnoni, ora anche la super Federica Brignone. Seconda donna della storia dello sci alpino capace di conquistare la medaglia d’oro nel gigante e fare così il suo definitivo ingresso nella leggenda di questo sport. L’azzurra in questo gigante austriaco, del Mondiale 2025, a Saalbach non ha lasciato nulla alle avversarie. Quella della valdostana è stata una autentica lezione di stile e potenza, per due volte miglior tempo di manche e 90 centesimi di vantaggio rispetto alla medaglia d’argento di Alice Robinson. Addirittura 2″62 sul bronzo di Paula Moltzan. Una supremazia inarrivabile. Già nella prima manche aveva attaccato ogni settore del gigante iridato, ma è nella seconda che la carabiniera di La Salle ha compiuto il suo prodigio: nessuna paura, nessuna incertezza, attacco e attacco, fino al trionfo finale.

Oggi ha messo al collo la sua quinta medaglia iridata, dopo l’argento vinto una settimana fa nel superG di Saalbach, l’argento nel gigante di Courchevel e l’oro nella combinata di Courchevel, nel ’23, e l’argento nel gigante dell’11 a Garmisch-Partenkirchen. Fuori nella prima Goggia e Bassino, entrambe incappate in errori di traiettoria. Lara Della Mea non ha preso il via nella seconda manche.

“Oggi ero serena, sono partita bene e mi sentivo bene nel ritmo -ha detto Goggia-. Sono entrata un po’ lunga in una curva, mi si è girato il bastone e mi è finito in faccia. Finisco in situazioni tragicomiche che sono inspiegabili, che capitano solo a me. Dovrò lavorarci. Bisogna guardare avanti sempre e comunque, ma è chiaro che butto via troppe gare, nelle quali invece potrei fare benissimo. C’è qualche aspetto che non riesco ancora a vedere. Continuo ad avere un buon potenziale ma non va bene buttare tutte le gare”.

“Un risultato che sognavo da tutta la vita e oggi realizzo un sogno. Sapevo di avere un bel vantaggio e questo mi ha tranquillizzato. Mi sono detta di stare calma, sapevo anche di avere un buon feeling con questa neve e questa pista, ma non è mai facile raggiungere l’obiettivo al momento giusto. Faccio ancora fatica a realizzare. Ai Mondiali conta tutto o niente, sapevo che era l’occasione per dare più gas, come ho fatto per tutta la stagione. Già questa mattina stavo bene e pensavo solo a sciare. Mi dicevo di continuare a muovermi, di pensare solo a sciare e fare il massimo. Anche oggi ho una conferma di avere gambe e testa giuste: ho fatto metà manche in apnea, ma sono riuscita a spingere fino in fondo. E’ bello arrivare ad un grande evento focalizzata sulle cose giuste”. Queste le parole della campionessa azzurra Federica Brignone subito dopo la conquista della medaglia d’oro nel gigante iridato di Saalbach.

“Ho fatto la differenza nell’ultima parabolica della prima manche, dove la pista gira, lì mi sono presa spazio e sono riuscita a prendere una buona velocità, altrimenti ci si ferma. Ho continuato a spingere fin dall’inizio e mi pare che le altre abbiano avuto un po’ troppo rispetto. Questa è la mia condizione di neve preferita”, ha aggiunto la carabiniera. “Ho vissuto bene tutta la giornata. Non avevo mai vinto in gigante ai Mondiali e le cose diventano più complicate, quando sei al comando dopo la prima manche. Ma ho cercato sempre di rimanere concentrata. Quando ho passato il traguardo speravo solo di vedere il numero 1, ma non sapevo cosa aspettarmi. C’è sempre stato un livello altissimo nello sci femminile, per quanto riguarda la mia generazione, poi è arrivata anche Shiffrin, la più forte di tutte. Raggiungere un risultato del genere, con tutti gli occhi puntati e davvero difficile, e io oggi sono davvero soddisfatta”.


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