Il summit sulla difesa dell’Ucraina previsto per sabato nella base statunitense di Ramstein in Germania è stato rinviato. Lo ha confermato l’esercito statunitense in un comunicato, senza specificare una nuova data. “Annunci sulle future riunioni del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina saranno comunicati prossimamente”, si legge nella nota. Nella città tedesca di Ramstein, Zelensky avrebbe voluto presentare “il piano per la vittoria, passi chiari e concreti verso una giusta fine della guerra”. Un documento strategico già condiviso con il presidente americano Joe Biden, che martedì ha posticipato le visite previste in Germania e Angola “per supervisionare i preparativi e la risposta all’uragano Milton”.
Kiev è dipendente dagli Usa dal punto di vista degli armamenti, ma a meno di un mese dalle elezioni per la Casa Bianca, è improbabile che arrivino nuove forniture. Washington si trova a dover fare i conti con altre questioni (crisi mediorientale in primis) e i crescenti malumori di una parte rilevante dell’elettorato. L’Ucraina ha fatto sapere di non aspettarsi più un secondo summit per la pace prima delle elezioni presidenziali. Gli alleati dell’Ucraina stanno percependo che Volodymyr Zelensky potrebbe essere pronto ad adottare un approccio più flessibile nell’esaminare i modi per porre fine alla guerra contro la Russia. A scriverlo è Bloomberg, citando funzionari vicini alla Nato.
Il leader ucraino pubblicamente ha ribadito le principali richieste per far cessare le ostilità, escludendo contrattazioni sulla sovranità o sul territorio. Ma allo stesso tempo, ha fatto notare la testata, i funzionari ucraini hanno chiarito che sono pronti ad ammettere che il confronto militare in atto deve terminare. Il presidente dell’Ucraina sarà ricevuto in udienza dal Papa venerdì. Il faccia faccia è previsto in Vaticano alle 9.30. Zelensky e Bergoglio hanno già avuto un colloquio presso la Santa Sede il 13 maggio 2023. A giugno scorso si sono visti per il G7 in Puglia, in occasione di un incontro bilaterale. Il Pontefice è stato più volte invitato a recarsi a nella capitale ucraina, ma ha sempre posto la condizione di poter andare anche a Mosca, senza ottenere risposta dal Cremlino.