Sulle tracce di San Giuseppe Moscati, il Medico Santo
Oggi ricorre la memoria liturgica di colui che alla cura dei più fragili dedicò tutta la sua vita: San Giuseppe Moscati, il Medico Santo, così chiamato sin dal giorno della sua dipartita, il 12 aprile del 1927, quando a soli 46 anni morì improvvisamente. In migliaia, da tutta Italia, accorsero a Napoli per porgergli l’estremo saluto e, ancora oggi, la sua tomba, nel cuore della verace Spaccanapoli, è meta di un incessante flusso di devoti e turisti che ogni giorno ivi si recano per deporre una rosa davanti all’altare e accarezzare la mano della vicina statua bronzea a grandezza naturale. E’ infatti dal 1930, che il corpo del Santo riposa nell’ incantevole Chiesa del Gesù Nuovo, imponente architettura dal maestoso bugnato grigio al cui interno insiste una sorta di cappella ove sono gli arredi originali della casa in via Cisterna dell’Olio numero 10, dove Moscati abitava e curava gratuitamente gli indigenti, guidato dalla una fede incrollabile.
Mobili, libri, vetrine che espongono i differenti oggetti appartenuti al medico come il suo camice, i ferri del mestiere, le ricette bianche con sopra la dicitura “Dott. Prof. Giuseppe Moscati” e ancora, la corona perlata del Rosario, tuttavia a colpire i visitatori è un cappello capovolto dove è incisa la frase divenuta celebre “Chi ha metta e chi non ha prenda”, perchè Moscati non solo curava gratuitamente i bisognosi, ma offriva loro anche medicine e pasti.
Altra tappa iconica relativa alla vita, ma soprattutto alla sua grande testimonianza di carità cristiana è l’ospedale di Santa Maria del Popolo, sulla collina di Caponapoli, meglio noto come “Ospedale degli Incurabili”. ormai non più attivo, dove attualmente ha sede il Museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina, ovvero la “summa” della famosa scuola medica partenopea. Tuttavia a dare i natali al Medico Santo non fu Napoli, ma la vicina Benevento, come ricorda la targa che campeggia a PalazzoRotondi Andreotti Leo, nei pressi dell’Arco di Traiano ”In questa casa il 25 luglio 1880 nasceva Giuseppe Moscati. Apostolo nella sua missione di medico congiunse la parola e l’opera sublime della fede cristiana alla scienza in cui fu maestro. Nel ventennale della morte”.
Ancora oggi, il suo pensiero è all’avanguardia, soprattutto in una cultura scientista come quella attuale, Moscati rappresenta un esempio per i medici che si ispirano a lui, ponendo la scienza a servizio dell’Uomo e dei più fragili in cui è presente Gesù: in 20.000 tra medici, infermieri, farmacisti, fisioterapisti, operatori, tecnici sanitari e naturalmente pazienti da 90 Paesi hanno partecipato lo scorso 5 e 6 aprile al Giubileo degli Ammalati.
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