Sulla pista da bob si “corre” Scommessa Olimpiadi vinta
I lavori procedono spediti. Le perplessità sulla realizzazione della pista da bob per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 sono fugate. A meno di cataclismi operativi al momento impensabili, Cortina potrà ospitare tutte le gare previste dal piano originario. Certo, restano le perplessità sulla gestione futura di un impianto che costerà 118 milioni di euro e ogni anno di gestione quasi un paio di milioni, ma di certo non c’è bisogno di un piano B come da più parti si temeva per la partenza in ritardo della realizzazione della pista da bob, sulla quale si disputeranno anche la gare di slittino e skeleton. Nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha eseguito un sopralluogo con l’ad di Simico, Fabio Massimo Saldini per testare quanto fatto. “Al momento la scommessa è vinta – spiega il vicepremier – alla faccia dei tanti gufi, dei menagramo e dei disfattisti”. Un riferimento, senza menzionarlo naturalmente, anche al Comitato olimpico internazionale che aveva sollevato perplessità sul rifacimento della storica pista Eugenio Monti. Invece l’associazione temporanea d’impresa guidata dalla Pizzarotti sta bruciando i tempi di realizzazione. La dimostrazione è avvenuta con la prova di ghiacciamento, che è stata positiva, del cosiddetto “del mock-up”, vale a dire un prototipo di pista di 15 metri, che precede la realizzazione dell’infrastruttura e che riproduce a grandezza reale la curva numero 14 del tracciato. Questo modello è stato costruito nell’area di Socol, dove ha sede il villaggio degli operai della Pizzarotti e serve soprattutto a testare le modalità di installazione delle tubazioni di refrigerazione, dell’armatura metallica e la qualità del calcestruzzo spruzzato. L’esito è stato favorevole di modo che adesso si potrà procedere ancora di più spediti. “L’impianto non sarà una cattedrale nel destero – aggiunge il ministro Salvini – perché tutti si stanno impegnando, a cominciare dalla federazione sport invernali, per assicurare un futuro di qualità postolimpico”. Si vuole evitare quanto è avvenuto per le Olimpiadi di Torino, quando la pista da bob costata un centinaio di milioni di euro nel giro di pochi anni è stata lasciata andare al proprio destino a causa degli alti costi gestionali. “Ringrazio il ministro Salvini – sottolinea di Simco, Fabio Saldini – per essere venuto a Cortina per rendersi conto di persona dell’andamento dei lavori, e il supporto costante del Governo. Tutti hanno potuto verificare il grandissimo lavoro in corso, che rappresenta la garanzia più efficace per la riuscita completa dell’organizzazione delle Olimpiadi. In questi mesi molti cantieri sono stati avviati e altri stanno per essere aperti secondo la programmazione olimpica”. Certo, c’è chi come la senatrice M5S, Elena Sironi, sostiene che “relativamente al dossier Olimpiadi 2026 Milano-Cortina, la valutazione cumulativa degli interventi di cui ha parlato il ministro Pichetto Fratin nel question time alla Camera la scorsa settimana sinceramente non l’ho vista, come non l’hanno vista i cittadini, nel senso che non esiste un elenco esaustivo delle opere sia stabili sia temporanee, legate all’iniziativa, registrando di fatto una mancanza di comunicazione, pubblicità e trasparenza”. Al contrario Paolo Pizzarotti, presidente di Impresa Pizzarotti impegnata alla realizzazione dell’impianto, spiega “la soddisfaaione per come stanno procedendo i lavori e per questo desidero ringraziare le nostre persone e quelle delle altre ditte per l’impegno che stanno profondendo. C’è un grande lavoro di squadra che siamo certi ci consentirà di portare a compimento l’opera nei tempi concordati”. Intanto, seppur a fatica, procedono anche i cantieri delle opere stradali per l’evento olimpico. Per adesso si registrano inevitabili disagi, ma una volta che le varianti di Tai, Valle di Cadore e San Vito di Cadore saranno compòletate si stima che dall’A27 in 45 minuti si raggiungerà la conca cortinese. Il presidente della provincia di Belluno, Roberto Padrin, riferisce di avere incontrato l’ad di Anas e “che il cronoprogramma dei lavori delle opere in cantiere è rispettato”.
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