Attualità

Il suicidio in Italia ora fa paura: boom di chiamate a Telefono Amico

di Giovanni Vasso -


Dalla pandemia, il suicidio è diventato un pensiero troppo ricorrente: boom di richieste d’aiuto al Telefono amico Italia, solo nel 2023 ci sono state più di 7mila chiamate. L’associazione snocciola i numeri che, per quanto riguarda l’anno scorso, sono agghiaccianti: la crescita di richieste d’aiuto è stata a doppia cifra attestandosi attorno al 24 per cento. Un quarto circa di chiamate in più rispetto al 2022. I dati relativi al primo semestre di quest’anno appaiono in calo rispetto a quelli del 2023: fino a giugno scorso, infatti, si sono registrate 3.500 richieste d’aiuto, per un trend negativo stimato nel 6,5%. Ma dall’associazione fanno sapere che i numeri sono ancora alti, troppo alti, rispetto al periodo pre-pandemia. Quando, assicurano da Telefono Amico Italia, il suicidio era un pensiero meno frequente di oggi e di chiamate, all’anno, se ne registravano in media circa mille.

I dati hanno convinto i vertici dell’organizzazione a chiedere aiuto alle istituzioni e a ribadire la necessità di arrivare, in Italia, a un piano di prevenzione sul tema suicidio. I dati Istat citati da Telefono Amico riferiscono che nel 2021, ultimo anno per il quale sono disponibili cifre e numeri, gli eventi luttuosi sono aumentati passando dai 3.748 del 2020 ai 3.870 dell’anno successivo. Insomma, si tratta di un problema serio. Che si incista nella questione legata alla delicatissima tematica relativa alla salute mentale e alla “fame” di aiuto psicologico che si avverte in Italia, specialmente da parte dei più giovani.

“In questi anni abbiamo visto come le persone hanno imparato sempre più a chiedere aiuto” ha affermato  Cristina Rigon, presidente di Telefono Amico Italia. E ha aggiunto: “Ora sono le Istituzioni che devono imparare ad ascoltare e dare una risposta puntuale e strutturale, noi continueremo ad aiutare chi si rivolge a noi, ma possiamo arrivare solo fino a un certo punto. Ci mettiamo a disposizione per partecipare a un tavolo nazionale, per individuare i giusti interventi e le strategie da mettere in atto”.


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