Assobibe vuole un altro rinvio per la sugar tax
Il governo si sta sgolando: non ci saranno nuove tasse e gli imprenditori di Assobibe sperano che, nel testo della manovra, ci sia anche il riferimento a un nuovo rinvio della sugar tax. L’imposta, voluta e imposta da Bruxelles per penalizzare il consumo di bevande zuccherate, dovrebbe entrare in vigore da luglio prossimo. La vicenda non è così scontata. Anche perché, nel frattempo, in Europa stanno cambiando molte cose. L’approccio, innanzitutto, finora ideologico e punitivo nei confronti di imprese e comparti economici ha sollevato indignazione e opposizione non solo da parte degli imprenditori ma anche dei cittadini, che non vorrebbero pagare di più per beni di consumo quotidiano. A maggior ragione dopo due anni di inflazione altissima e di lotta senza quartiere contro il carovita ingaggiata dalla Bce. I produttori italiani di bevande analcoliche riuniti in Assobibe, che si riconosce in Confindustria, hanno riportato la vicenda sugar tax al centro del dibattito. Il presidente Giangiacomo Pierini, prendendo spunto dalle frasi pronunciate, tra gli altri, dal vicepremier Antonio Tajani che ha rassicurato sul fatto che non ci saranno nuove tasse, ha affermato in una nota: “Riteniamo importanti le dichiarazioni rilasciate in questi giorni dai rappresentanti del Governo, a partire dalla Presidente del Consiglio, sulla decisione di non introdurre nuove tasse nel 2025. Per questo, siamo fiduciosi che il testo della bozza della manovra di bilancio contenga già un ulteriore rinvio dell’imposta sulle bibite con e senza zucchero, la cosiddetta Sugar Tax, fissata a luglio 2025”. Pierini ha ricordato che l’istituzione della tassa è “sgtata sempre rinviata anche dai precedenti Governi e nel tempo è stato chiaro che a fronte di un gettito residuale, avrebbe provocato un grave danno alla Filiera agroalimentare, espressione del made in Italy, e alle imprese che garantiscono valore economico e sociale, senza raggiungere gli obiettivi di salute”.
Nei mesi scorsi, proprio il presidente Assobibe Pierini aveva sottolineato gli aspetti negativi dell’eventuale imposizione della sugar tax: “Determinerebbe un incremento della fiscalità per litro di bevanda del 28%. Questo significa che molto difficilmente l’impresa potrebbe farsi carico della tassa e molto probabilmente sarebbe costretta a rifletterla sui prezzi. Questo porterebbe a una riduzione stimata di un 16% in meno di acquisti di volumi, che però significa anche minore acquisti di materie prime”.
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