Cultura & Spettacolo

Successi e flop: perché la TV non conosce il suo pubblico?

di Dino Giarrusso -


Ci dev’essere uno strano virus, nella TV italiana, per cui a volte si rimescola rimescola rimescola, senza riuscire a insaporire la minestra. Ci sarà bisogno di nuovi autori? Di nuove idee? Oppure serve altro? A giudicare dai programmi che viaggiano col vento in poppa, che fanno ascolti, che hanno uno zoccolo duro di affezionati spettatori e riescono pure a rosicchiarne degli altri, ciò che manca a molti altri progetti è proprio la capacità di creare affezione, di rendere format e volti davvero familiari per il pubblico generalista. Gli esempi sono tanti: quelli positivi, quelli riusciti a metà e quelli che si sono rivelati un salto nel buio, ed un clamoroso buco nel bilancio degli ascolti e dello share. Chi è che sembra non avvertire il passare del tempo, e continua a conquistare pubblico e stima? Certamente Maria De Filippi, autentica regina della nostra TV, ha il monopolio dei successi long seller. Uomini e donne, C’è posta per te, Amici di Maria De Filippi, Temptation island, Tu si que vales… come Re Mida Maria riesce a trasformare in solido successo praticamente tutto ciò che tocca, conduce, pensa, produce. Ma i successi longevi sono diversi, e su diverse reti: Chi l’ha visto è una garanzia per Rai Tre, e a Federica Sciarelli va riconosciuto l’enorme merito di aver saputo ammodernare l’antico format senza snaturarlo, così da non perdere il pubblico storico e conquistare pian piano anche le nuove generazioni. Va sempre bene anche Le iene, in pista da quasi trent’anni e capace di sopravvivere agli spostamenti di programmazione (è un po’ il jolly di Italia 1, è andato in onda tutti i giorni della settimana!), agli addii di alcuni protagonisti storici, ai cambi di conduzione. Meno anziano ma già in doppia cifra, poiché esiste da undici anni, è il talk di Giovanni Floris Dimartedì che dopo l’esordio difficile (le prime puntate fecero il 3/4%) è diventato un classico de La7, e viaggia vicinissimo al 10%, talvolta superandolo. Ottimi risultati li sta ottenendo Paolo del Debbio, che con la sua squadra affiatata dà soddisfazioni a Rete4 sia col quotidiano 4Disera che col settimanale Diritto e rovescio, nel difficilissimo giovedì. Attorno a queste ed altre storiche isole felici, vi sono esperimenti molto ben riusciti, come Splendida cornice con Geppi Cucciari. Dunque il pubblico per la TV generalista c’è ancora e sa amare pure le novità, se ben proposte. Come spiegare dunque il flop di L’altra Italia, la delusione di Ne vedremo delle belle (peraltro con un campione quale Carlo Conti), gli ascolti striminziti rispetto alle aspettative di Tg2 Post -esordi horror per Monica Giandotti- di Un alieno in patria, di The couple, di Pomeriggio cinque, di Famiglie d’Italia e così via? Probabilmente la fretta di proporre nuovi format porta a far esordire anche chi non è ancora pronto, e la fretta di fare ascolti porta a chiudere anzitempo esperimenti che meriterebbero più chance. Il pubblico è lì: basta capirlo e assecondarlo per evitare le docce gelate.


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