Strage di Paderno, l’inchiesta sui perché del 17enne che ha sterminato la sua famiglia
Il giorno dopo, la storia della strage di Paderno Dugnano è tutta imperniata sui perché che l’inchiesta della Procura dei minorenni dovrà puntare a scoprire. il 17enne ha confessato in poche ore: lui l’autore della efferata violenza con la quale ha ucciso per primo il fratellino di 12 anni e poi assassinato con lo stesso coltello il padre e la madre. “Una famiglia meravigliosa”, “un ragazzo normale dedito solo allo sport”, le dichiarazioni che si rincorrono, accompagnate a quelle di una comunità che, come le altre di sanguinose vicende, è “incredula”.
Il volto tra le mani nell’automobile dei carabinieri che lo portava via dalla caserma dei carabinieri dove in poche ore aveva confessato: questa l’immagine dell’adolescente che già ieri pomeriggio, su molti media, gli “esperti” indagavano. All’inizio, fin dalla sua telefonata al Servizio 118 nella notte tra sabato e domenica, aveva provato a sminuire la sua responsabilità, sostenendo di aver accoltellato il padre che aveva trovato seduto nella camera che condivideva con il fratellino dove era crollato dopo aver ucciso la moglie e il secondo figlio. Una bugia, che gli investigatori hanno contestato alla luce delle evidenze che la scena del crimine mostrava loro oltre che per l’assenza di segni di colluttazione sul corpo dell’omicida.
“Una famiglia fantastica, felice. Non credo ancora a quello che è successo”. Lo dice Andrea, che a Paderno Dugnano vive vicino alla coppia uccisa nella notte insieme al figlio di 12 anni dal primogenito, reo confesso. La figlia di Andrea è stata per anni compagna di scuola del figlio maggiore, di 17 anni. “Ha frequentato casa mia, abbiamo passato dei bei momenti insieme”, racconta Andrea, che non si “spiega quello che può essere successo”.
Forse, in quella festa di compleanno del padre svoltasi in casa poche ore prima della strage, uno dei probabili perché di questa vicenda, ora totalmente affidata a quanto la Procura dei minorenni vorrà definire per avviarsi al processo contro l’adolescente.
Intanto, trapelano indiscrezioni – sempre “pericolose” per la semplificazione che titoli e articoli dei giornali producono – sulla sua confessione ai carabinieri. Virgolettati che fotografano la “solitudine” e il “disagio” di un adolescente che nessuno aveva intuito e di cui avrebbe inteso liberarsi con il triplice delitto.
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