Strage di Mestre: tre indagati. Perizia del guardrail a consulente del Ponte Morandi
Sono tre gli indagati per la strage dell’autobus precipitato dal cavalcavia di Mestre. Nove giorni dopo l’incidente che è costato la vita a 21 persone e per cui ancora 13 sono ferite e ricoverate in ospedale, la procura di Venezia ha scritto i primi nomi sul registro degli indagati.
Si tratta dell’amministratore delegato della società “La Linea”, proprietaria del mezzo, e di due funzionari del Comune di Venezia: il dirigente del settore Viabilità e mobilità per la terraferma e quello del settore Manutenzione viabilità stradale. Nei loro confronti, tra i diversi reati, ipotizzati l’omicidio stradale e l’omicidio colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose.
L’iscrizione sul registro degli indagati “è un atto dovuto per permettere loro di partecipare alla consulenza tecnica e dunque di difendersi, non un’anticipazione di responsabilità, in questa fase tutta ancora da accertare”, precisa il pm Laura Cameli.
I tre indagati, assieme ai rispettivi difensori, sono stati convocati per questa mattina in Procura, assieme alle persone identificate come parti offese. Saranno disposti, spiega il quotidiano, gli “accertamenti tecnici utili alla ricostruzione della dinamica dei fatti accaduti in data 3 ottobre 2023, in particolare all’esame della strada e delle barriere presenti sul luogo del sinistro e all’idoneità delle stesse”.
La procura intanto è ancora al lavoro per scoprire cause e concause dell’incidente che ha coinvolto il pullman che si è ribaltato mentre riportava i turisti a Marghera. Per questo ci sarà anche una perizia tecnica sul guardrail per cui è stato nominato Placido Migliorino, ispettore del Mit e già consulente di alcune indagini sul ponte Morandi.
Torna alle notizie in home