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Strage di Brandizzo, l’inchiesta della Camera senza risposte sulle colpe ma tutti contenti

di Angelo Vitale -


Strage di Brandizzo, c’è la relazione finale della Commissione d’inchiesta della Camera guidata dalla dem Chiara Gribaudo. Il monito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (“Gli infortuni sul lavoro sono un’offesa alla coscienza collettiva”) precede la soddisfazione di tutti i partiti per l’unanimità raggiunta dall’organismo di Montecitorio e quella dei sindacati che considerano utile il lavoro svolto.

Nella relazione nessuna risposta sulle colpe ma molte considerazioni sulla necessità che l’intero nostro Paese condivida l’indispensabilità della cultura della prevenzione, quella che prima di Brandizzo e dopo Brandizzo è stata e continua ad essere ignorata e calpestata, da piccoli e grandi Gruppi industriali anche di interesse pubblico, anche nelle aziende che subappaltano piccoli e grandi opere, un particolare questo dalla Commissione ulteriormente ribadito come snodo di molti infortuni, meno gravi o mortali, laddove neanche gli investigatori e magistrati che intervengono sui cantieri ove sono avvenuti riescono rapidamente a conoscere la “catena di controllo” sull’applicazione delle norme di sicurezza negli ambienti di lavoro.

Per la cronaca, la Commissione fa 14 proposte per garantire la sicurezza di chi lavora per le opere ferroviarie, arrivando ad ipotizzare l’utilizzo della realtà virtuale e di quella aumentata, nonché finanziamenti come avvenuto per il Piano Industria 4.0.

Riguardo alla “realtà vera” della strage di Brandizzo, le indagini sono ancora in corso. La stessa Commissione ne ha ricevuto nota dalla Procura della Repubblica di Ivrea il 29 maggio scorso, con l’aggiunta di tre dvd. Materiale da allora, su richiesta dello stesso Procuratore Gabriella Viglione arrivata a Montecitorio,, classificato come segreto.


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