Stellantis, settembre nero per le vendite: -27,1%
John Elkann, ormai ex presidente di Gedi
Nel buio delle immatricolazioni, si spegne la luce di Stellantis: le vendite per il colosso italofrancese tracollano e sprofondano: -27,1%. I dati Acea non lasciano scampo. Nel disastro dell’automotive a settembre, la performance del gruppo caro agli Elkann è un disastro fatto e finito. Ma, spulciando i dati Acea, le dimensioni del flop si trasformano in una vera e propria Caporetto se si leggono i numeri di alcuni dei singoli brand che compongono la galassia del gruppo. Iniziamo da quelli italiani: Fiat è in caduta libera con -45,2%. In pratica le vendite si sono quasi dimezzate. Peggio ha fatto Lancia il cui rilancio sembra aver incontrato una battuta d’arresto: -72%, roba da brividi. Male, malissimo, anche Maserati: -42,5% nonostante le “offertissime” riservate agli operai di Mirafiori. Si salva, in Stellantis, Peugeot che tampona le perdite al 4,6% ma per Citroen è un disastro: -46%. I numeri non mentono: Stellantis ha chiuso il mese in calo del -27,1% a 120.582 unità, con una quota del 14,9%, in calo di oltre 4 punti, mentre nei nove mesi la flessione è stata del -5,9%, con una quota del 17,2%.
Per i concorrenti le cose non vanno chissà quanto meglio. Ma, di sicuro, il tracollo ha dimensioni più ridotte. Gli americani di Ford, per esempio, hanno registrato perdite in Europa pari al 9,8% mentre i coreani di Hyundai perdono l’11,1% delle vendite. Male anche Mercedes (-7,3%) mentre Renault sostanzialmente chiude il mese in termini stazionari (-1,5%) mentre leggermente meglio è andata a Volkswagen che a settembre ha registrato vendite stabili a 216.577 unità (+0,3%) mentre la quota di mercato è aumentata al 26,8%. In controtendenza Bmw (+7,6%), Toyota (+5,1%), Tesla (+31%) e la Volvo a trazione cinese (+16,1%). Per Stellantis, invece, le vendite sono da incubo. E le paure per il futuro crescono, in maniera inversamente proporzionale, al crollo degli affari.
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