Economia

Stellantis “deve restare italiana”, Urso convoca un tavolo

di Cristiana Flaminio -


Stellantis “è nata italiana” e italiana “deve restare”. Il ministro Adolfo Urso non ha la minima intenzione di lasciar andare l’ex Fiat altrove: “Questa unità tra sindacato, forza politica, filiera dell’auto, va mantenuta su un bene prezioso per il Paese per confrontarsi con questa multinazionale e farle capire che l’auto è nata in Italia e in Italia deve restare”. Dopo aver deplorato le “scelte degli altri” che hanno portato all’attuale situazione, il ministro ha avvisato Tavares e soci: “E’ nata unità in Parlamento sulle condizioni che vanno poste a Stellantis”. Pertanto, Urso promette la convocazione a strettissimo giro di un nuovo tavolo “cosicché si possa entrare nel vivo delle richieste che il Sistema Italia nella sua unanimità ha fatto a questa azienda multinazionale”. Il vicepremier Matteo Salvini ribadisce di sentirsi “assolutamente preoccupato” per i possibili “tagli al personale” in Stellantis. E ritorna ad accusare il management italofrancese: “Sono tagli ipotizzati da chi ha decine di milioni di stipendio annuo, l’azienda – ha aggiunto Salvini – deve rispettare i miliardi di euro che i contribuenti italiani hanno dato negli anni a quella che era Fiat e oggi Stellantis: non puoi prendere miliardi e miliardi di euro di contributi pubblici e poi chiudere e licenziare in Italia per scappare all’estero”. Stellantis, intanto sua, minimizza la portata dello sciopero generale affermando che s’è astenuto dal lavoro solo l’8,8% degli operai impiegati nella rete italiana.


Torna alle notizie in home