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Stellantis, il piano di Imparato: Nessuna chiusura, ecco come aumenterà la produzione

di Giorgio Brescia -

Jean Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis, arriva al MIMIT per il tavolo sul gruppo


Nello scenario della crisi dell’automotive ancora un impegno da parte di Stellantis, accompagnato da parole che investono la responsabilità e l’immagine personale del suo vertice europeo, Jean Philippe Imparato, e che sono state pronunciate in una sede istituzionale. “Il treno della storia non si ferma due volte. Per Stellantis è venuto il tempo di “fare squadra” con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e sottovalutate da alcuni in Europa”. Lo ha detto il responsabile europeo di Stellantis in apertura del tavolo in corso al ministero delle imprese e del Made in Italy davanti al titolare del dicastero, Adolfo Urso. “Lo farò direttamente, concretamente- ha aggiunto – Odio le promesse non mantenute e non voglio essere smentito dai fatti”. “Quindi, ci metto la faccia” è stato l’impegno di Imparato.

“Tutti gli stabilimenti italiani rimarranno attivi . ha aggiunto – : e già dal 2026 la capacità produttiva crescerà grazie ai nuovi modelli”. In qualità di “principale contributore” Stellantis “sostiene con un finanziamento la joint venture Acc, la quale resta aperta a studiare la realizzazione della giga factory a Termoli in base all’evoluzione delle tecnologie e in considerazione del mercato e della competitività dei fattori abilitanti del sistema Paese”.

E’ un piano ad ampio raggio, dalla nuova Fiat 500 al Battery Technology Center, passando per la produzione di cambi per modelli ibridi, quello presentato da Imparato al Mimit. In dettaglio i progetti vedono la produzione della versione ibrida della attuale 500 da fine 2025, confermano la produzione di una nuova generazione di 500 fino al 2032-2033 mentre per i cambi eDct – oggi realizzati per modelli ibridi per Alfa Romeo Junior, Fiat 600, Jeep Avenger, Citroen C4, Peugeot 2008 – si stima una crescita a 600 mila unità all’anno con la possibilità (ed è una novità) di salire fino a quota 900 mila. Per Mirafiori Imparato conferma poi il valore dell’Hub dedicato all’Economia Circolare che dovrebbe crescere e aumentare i ricavi legati al riciclo. Nel primo anno l’unità ha lavorato 10.000 motori, 10.000 cambi e ha rigenerato 1.000 batterie rigenerate, 5.000 i veicoli ricondizionati e 1,8 milioni i componenti lavorati.

Di grande impatto poi la localizzazione a Torino del centro decisionale per l’Europa, “un segnale della centralità dell’Italia” oltre all’hub internazionale della redditizia divisione di veicoli commerciali Pro One. In aggiunta Stellantis ricorda il programma GrEEn-campus, per la trasformazione dei luoghi di lavoro, con la creazione di ambienti collaborativi e a zero emissioni di carbonio, e il Battery Technology Center che aumenta la capacità di progettare, sviluppare e testare pacchi batteria, moduli, celle ad alta tensione e software che andranno ad alimentare i futuri veicoli dei brand della compagnia. Il centro è tra i più grandi dell’industria automobilistica europea.

Saranno anche ibridi, oltre che 100% elettrici, quasi tutti i nuovi modelli in arrivo a Melfi che “triplicheranno i volumi” di produzione dell’impianto. Nello stabilimento lucano “abbiamo installato la piattaforma STLA-Medium – ha spiegato imparato – , sulla quale produrremo a partire dal 2025 la nuova Jeep Compass (sia elettrica che ibrida), la nuova Lancia Gamma, la nuova DS8 e la nuova DS7”. Di questi, solo la DS8, appena rivelata, sarà esclusivamente a batteria, mentre la grande novità è l’aggiunta della versione con motore a combustione interna (ICE) anche per la ammiraglia Lancia.

Ad Atessa, invece, partirà nel 2027 la produzione di una “nuova versione di Large Van appositamente studiata per la massima competitività nei confronti della concorrenza asiatica”. Dalle prossime settimane, ha promesso, l’avvio della produzione di veicoli elettrici mentre per l’impianto abruzzese si punta anche molto sul programma CustomFit che permette la conversione e personalizzazione della produzione di veicoli elettrici.

Novità a Cassino, il suo rilancio prevede – verosimilmente dopo il 2026 – la produzione di una vettura top di gamma. Qui, ha ricordato Imparato, la nuova piattaforma STLA Large su cui saranno prodotti a partire dal 2025 la nuova Alfa Stelvio, e poi dal 2026 la nuova Alfa Giulia. Ma per la fabbrica sono anche “in valutazione” versioni ibride di Giulia e Stelvio che affiancherebbero quelle elettriche.

In apertura, Urso aveva chiarito l’intento del governo: “Siamo consapevoli che il settore auto è in una fase di profondi cambiamenti. Per questo il governo, in un contesto di bilancio difficile, ha compiuto uno sforzo significativo, mettendo a disposizione del comparto e della filiera oltre un miliardo di euro nel 2025 per supportare le imprese nella transizione in corso con gli strumenti di politica industriale. La transizione va governata senza traumi, per questo abbiamo chiesto a Stellantis di assumersi la piena responsabilità sociale e di lavorare con noi, con tutti gli attori, perché questo caratterizzi il modello italiano”.

“Oggi l’Italia può cambiare la politica industriale europea – ha aggiunto il ministro, rivolto a Imparato e ai presenti – . Siamo in prima linea per superare le ideologie del green deal e realizzare finalmente un approccio pragmatico e realistico, capace di coniugare la sostenibilità ambientale con le esigenze produttive e sociali del nostro sistema industriale. Dobbiamo essere tutti consapevoli che la grande battaglia per la sopravvivenza del sistema automotive, e quindi industriale, si svolge in questi mesi in Europa. Di fronte al collasso dell’industria auto del continente, serve un grande sforzo di sistema per tutelare la produzione e salvaguardare l’occupazione”.

”Per questo il nostro ‘non paper’ che abbiamo presentato al Consiglio competitività – ha poi chiarito – , ha subito raccolto un ampio consenso tra i Paesi dell’Unione, oltre al sostegno esplicito delle associazioni imprenditoriali di Italia, Germania e Francia, delle maggiori associazioni europee delle Pmi e dell’Acea (l’associazione delle case automobilistiche europee). Anche il gruppo parlamentare del Ppe, maggioritario a Strasburgo, ha elaborato un documento in sintonia la linea italiana”.


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