Attualità

Stellantis ci cola a picco: Italia 20esima dopo l’Iran

di Angelo Vitale -

John Elkann, ormai ex presidente di Gedi


A Carlos Tavares, fino al 2025 al vertice di Stellantis, continuano ad arrivare legnate dopo l’audizione in Parlamento, e non solo da parte del mondo della politica. Parole di fuoco al vertice di Stellantis da opposizione e maggioranza ma pure dai contribuenti. “L’Italia, dunque il gruppo Fiat (che è il maggiore gruppo dell’automotive nazionale, ndr), è passata dai primi posti dei Paesi costruttori di automobili fino agli anni ’90 al 20esimo posto nel mondo nel 2023. Dunque già Stellantis, prima della Malaysia e dopo l’Iran. La Francia è al 12esimo posto. Addirittura le due nazioni dove è nata Stellantis sono superate dalla Spagna all’ottavo e dalla Germania al sesto. Naturalmente, ai primi posti troviamo Cina, Usa, Giappone, India, Corea”. Così rileva amaramente uno studio Federsviluppo per Federcontribuenti.

“A Tavares che ha voluto mostrare i muscoli e l’arroganza davanti alle Commissioni parlamentari Industria e Commercio di Camera e Senato – – afferma Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti – vogliamo ricordare, a proposito della richiesta di aiuti del supermanager, che il gruppo Fiat ha ricevuto dal 1975 al 2012 ben 220 miliardi di euro di contributi pubblici, soldi dei contribuenti italiani”.

Nessun’altra impresa italiana, ha sottolineato Paccagnella, “ha goduto degli stessi privilegi concessi alla Fiat. Sudori dei contribuenti italiani. Le piccole imprese se li sognano aiuti così generosi, se non fosse per loro, l’Italia sarebbe una nazione senza industrie, fabbriche, occupazione”.

E i lavoratori? La Fiom Cgil, in vista dello sciopero nazionale di venerdì, ribadisce la richiesta al governo Meloni per convocare a Palazzo Chigi Tavares e il presidente di Stellantis John Elkann.


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