Cultura & Spettacolo

Stefania Sandrelli, quelle relazioni pericolose che incantano il Mascagni

di Andrea Iannuzzi -


Il caldo torrido non scoraggia gli amanti della buona musica, che in questa rovente estate 2024 affolla in massa gli eventi in cartellone del Mascagni Festival a Livorno. La kermesse musicale, giunta alla sua quinta edizione, dedicata al celebre musicista toscano, è stata inaugurata dal Mascagni Day, una due giorni in cui tutto il centro si è trasformato in un rione storico, con canti e balli caratteristici, e dalla serata di gala alla Fortezza Vecchia che ha visto sul palco la grande attrice Stefania Sandrelli. Toscana pure lei (di Viareggio), la Sandrelli si è esibita interpretando Santuzza, la protagonista dell’opera “Le Relazioni Pericolose”, ispirata al personaggio mascagnano tratto dalla Cavalleria Rusticana, assieme al nipote musicista Rocco Rocca-Ray. Un ruolo particolarmente sentito dall’attrice, che ha proposto in una versione più vicina a lei, mantenendo la drammaticità di una donna tradita dal marito e maltrattata. Uno specchio della realtà ancora molto attuale.
Stefania come nasce l’idea di interpretare Santuzza e Le Relazioni Pericolose?
Tutto parte da una delle musiche più belle al mondo, l’Intermezzo di Cavalleria Rusticana. Io ho interpretato Santuzza ricordandomi il mio primo film “Divorzio all’italiana”, che tra l’altro vinse anche un Oscar, che era ambientato nel profondo sud d’Italia. Poi mi è capitato varie volte nella mia carriera di interpretare la donna sicula, non lo so perché. Essendo io nativa toscana, questa cosa mi ha fatto quasi sentire adottata da quella bellissima terra.
Mantenendo sempre il tono drammaticamente attuale.
Sì, la vita di Santuzza è stata molto drammatica, come purtroppo troppo spesso succede anche nella nostra realtà, ma i miei interventi sono fatti a passo felpato, perché entro in una delle più belle arie al mondo. Io credo che Mascagni non abbia messo a caso questi personaggi in scena, perché li voleva in qualche modo completare.
E in un’epoca come la nostra dove la donna è tragicamente spesso al centro delle cronache, quanto il teatro può fare per sensibilizzare sul tema?
Questo dipende molto dal pubblico. Da quanto voglia recepire alcuni messaggi anche di tipo sociale. Le Relazioni Pericolose, come appunto si intitola il mio reading, possono essere ingannevoli, umanamente parlando io credo di aver sempre avuto questo istinto che mi ha permesso di vedere la gente in profondità.
Come nasce questa collaborazione con il Mascagni Festival?
Tutto è nato nell’incontro con le persone che lavorano in questo Festival. L’Aida Produzioni che ha prodotto il reading, è ancora piccola ma è destinata a crescere molto grazie al talento delle persone che la compongono.
Lei è di Viareggio e da giovanissima per lavoro si è trasferita a Roma. Cosa conserva dentro di sé dello spirito toscano?
Il mio spirito toscano, non mi stanca né mi annoia, ma anzi mi fa ridere. Io con gli amici toscani rido molto, perché abbiamo un modo simile di vedere la vita, e questa cosa mi piace molto.


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