Economia

Starlink in Italia, anzi no: ecco la prima polemica del 2025

di Giovanni Vasso -


Elon Musk annuncia l’arrivo, con il nuovo anno, di Starlink in Italia. E innesca la polemica, l’ennesima. L’annuncio del tycoon è giunto direttamente da X dove Musk ha suonato la fanfara: “Pronti a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata”. Ma se si parla di connessioni, si parla di affari. E soprattutto di infrastrutture strategiche. Si parla, per dirne una, dei piani che non sembrano aver rispettato le consegne e di digitalizzazione ferma al palo. E si scrivono, di contro, fiumi di inchiostro – reale o virtuale – su una vicenda che è diventata ufficialmente il primo “caso” politico del 2025. La visita lampo di Meloni a Mar-a-Lago, unita a tweet di Musk, hanno dato cartucce all’opposizione. Il Partito democratico coi tre presidenti dei gruppi parlamentari Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti s’è lanciato all’attacco: “È notizia di queste ore la possibile conclusione di un contratto pluriennale di 1,5 miliardi di euro a favore di Elon Musk e della sua SpaceX- Starlink per una serie di servizi di telecomunicazione a favore del Governo. Parliamo di ingenti risorse pubbliche, pari a quelle impegnate negli investimenti a banda ultra larga nel Pnrr, che regaleremmo a una società satellitare le cui performance sono inferiori ai target europei fissati al 2030. Le notizie inoltre parlano di servizi di crittografia delle comunicazioni del Governo e di applicazioni militari, cioè di servizi assai sensibili per la sicurezza nazionale e per la sovranità digitale dei dati. Sì tratta di servizi che a nostro parere possono essere offerti da imprese italiane ed europee. Siamo di fronte a notizie inquietanti ed è necessario che il governo venga al più presto in Parlamento a chiarire le scelte che vengono fatte riguardo temi così delicati”. A dar manforte ai politici dem è arrivato l’ex ministro Vittorio Colao che a Repubblica ha ventilato il rischio di dipendenza strategica e ha chiamato l’Europa a valutare quanto avviene come “una grande sveglia che suona per l’Europa, un monito a realizzare quello che ci siamo impegnati a fare tre anni fa sulla tecnologia spaziale”. “Se non ci muoviamo in fretta, presto non avremo alternative e saremo costretti ad alzare bandiera bianca. Sarebbe davvero un gran peccato”, ha chiosato Colao.

A mettere la parola fine alla polemica della Befana, è arrivata una nota dalla presidenza del consiglio dei ministri che ha smentito tutte le ricostruzioni circolate nelle ultime ore: “La Presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink. Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati”. E ancora: “La Presidenza del Consiglio smentisce ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l’incontro con il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump”. Starlink, per ora, non arriverà ancora in Italia. Ma rimane il dramma di un Paese senza copertura nelle aree dove invece sarebbe più utile averla, un nodo, quello delle cosiddette aree bianche, che rimane finora irrisolto.


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