Stangata milionaria Antitrust a Eni, Enel: ecco perché
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Arriva la stangata dell’Antitrust: Enel ed Eni dovranno sborsare quindici milioni di euro a causa delle pratiche aggressive ai danni dei consumatori per cambiare i prezzi nonostante le norme del governo lo vietassero. L’authority, oltre a Enel Energia ed Eni Plenitude, ha sanzionato anche Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia. Per loro, stando ai rilievi dell’autorità garante per la concorrenza e il mercato, le sanzioni scattano a causa delle “pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell`energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall`articolo 3 del Decreto Aiuti bis”. Difatti, secondo quanto ha appurato l’Antitrust, le compagnie energetiche “in un contesto caratterizzato da gravi criticità nel settore energetico con significativi aumenti dei costi per i consumatori finali”, avrebbero disatteso “questa norma” che “aveva vietato aumenti unilaterali dei prezzi per la fornitura di energia elettrica e gas dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023”. Invece, riferisce l’authority, “Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia hanno inviato agli utenti lettere con le quali inducevano ad accettare modifiche dei prezzi nel periodo citato, con conseguenti significativi incrementi delle bollette per i loro clienti”.
Per quanto riguarda Enel e Eni, le due compagnie sono state raggiunte da sanzioni rispettivamente da dieci e cinque milioni. Per aver “modificato unilateralmente i prezzi di fornitura a oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell’offerta economica scelta”. Così, spiega l’Antitrust i clienti delle compagnie energetiche, “anche diversi anni dopo la scadenza dell`offerta economica, si sono visti recapitare lettere con cui Enel ed Eni aumentavano i prezzi in assenza di una scadenza nota al consumatore finale”.
Nel caso della sanzione ad Enel pari a 10 milioni, che è la prima volta che si applica il massimo edittale da quando è stato modificato il Codice del Consumo. Per le altre compagnie, invece, le sanzioni sono meno pesanti. Acea e Dolomiti, per esempio, “hanno ritenuto che le comunicazioni di modifica unilaterale dei prezzi, inviate prima dell`entrata in vigore del divieto, si sarebbero perfezionate dopo 10 giorni dall`invio delle stesse senza rispettare il preavviso di 90 giorni”. Ciò secondo l’Antitrust, si traduce nel fatto che “queste società hanno quindi aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e, nel caso di Acea, anche con modifiche unilaterali in violazione della norma. Per tali ragioni sono state irrogate, rispettivamente, sanzioni pari a 560 mila euro e 50 mila euro”.
Iberdrola, “cui è stata irrogata la sanzione di 25 mila euro, da maggio a ottobre 2022 ha inviato comunicazioni con cui minacciava la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta in caso di mancata accettazione di un nuovo contratto di fornitura con condizioni economiche peggiorative. Anche questa condotta era volta ad aggirare l`articolo 3 del decreto, facendo pressione sui consumatori ad accettare la modifica unilaterale per aumentare i prezzi”.
Edison, infine, “ha applicato l`incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto. Visto che la società ha ristorato i propri clienti e dato il numero marginale di consumatori coinvolti, è stato irrogato il minimo edittale di 5.000 euro”.
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