Sport e scuola: l’impegno delle istituzioni nel solco dei valori dell’Olimpismo
Sport e scuola: un binomio che ha radici profonde. Nell’antica Grecia, l’educazione dei giovani si basava sull’equilibrio tra paideia, cioè formazione intellettuale e morale, e ginnastica, vale a dire allenamento fisico allo scopo di perfezionare se stessi e dare vigore sia al corpo che alla mente. Che l’attività sportiva abbia anche una funzione pedagogica fondamentale, favorendo disciplina, lealtà e spirito di sana competizione è cosa ovviamente nota anche nelle società attuali ma, mentre negli antichi ginnasi greci era sempre possibile allenarsi, oggi non è così scontato. Una delle principali criticità riguardo alla sedentarietà in Italia è la mancanza di infrastrutture adeguate nelle scuole. Sei istituti superiori su dieci sono privi di palestra, da qui l’urgenza di un’azione di sistema per contrastare la sedentarietà attraverso l’implementazione di politiche multisettoriali in cui la collaborazione sinergica tra pubblico e privato gioca un ruolo chiave, e un investimento in programmi di educazione sportiva e piani per la valorizzazione dell’edilizia scolastica. Obiettivi ben chiari al ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e al titolare dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Un lavoro interministeriale in un’ottica di interdisciplinarietà, un’azione congiunta e condivisa che si sta concretizzando anche attraverso il progetto Scuola Futura e la piattaforma Futura Pnrr. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha destinato 300 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture sportive nelle scuole, a cui si aggiungono 890 milioni di euro stanziati complessivamente dal governo, ad oggi, per interventi che riguardano oltre 1.000 scuole. Risorse che permettono di finanziare lavori di messa in sicurezza nel 59% dei casi e di nuove costruzioni o ampliamenti nel restante 41%. Con un’attenzione particolare rivolta al Mezzogiorno, con circa il 72% delle risorse destinate a colmare il divario infrastrutturale. Investire nello sport come strumento educativo, capace di migliorare la qualità della vita dei giovani e il loro futuro, dunque: tematiche affrontate anche nel summit a Roma lo scorso 6 febbraio fra il ministro Valditara e il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach, in Italia per presenziare all’evento “One year to go” a un anno esatto dalla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Milano Cortina 2026. E proprio per promuovere i valori sportivi, che fin dalle origini delle Olimpiadi hanno avuto il potere di unire le persone, il ministero dell’Istruzione ha avviato la diffusione dei toolkit Ovep (Olympic Values Education Programme), un set di risorse didattiche a disposizione dei docenti, nelle scuole di ogni ordine e grado, sviluppato dal Cio per arricchire il curriculum scolastico con attività tematiche e materiali per contribuire a ridurre la dispersione scolastica e a migliorare il benessere degli studenti. L’Italia si avvia verso un modello educativo più inclusivo e innovativo, dove lo sport diventa un pilastro fondamentale nella formazione delle nuove generazioni, anche attraverso i principi fondanti dell’Olimpismo: rispetto, solidarietà e inclusione.
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