Attualità

Spioni e spiati, un buco nell’acqua?

di Angelo Vitale -


L’Italia degli spioni e degli 800mila spiati è un groviglio inestricabile forse destinato a rimanere tale. Naufragato l’auspicio per un giro di vite con un intervento che servisse, più che a inasprire sanzioni e pene, a un riassetto delle banche dati per evitare futuri scandali, c’è da accontentarsi di quello in corso. Le Equalize in Italia – ha detto Giuliano Tavaroli, uno che se intende per essere rapidamente passato dal servizio nell’Arma a quello in Pirelli prima e Telecom poi, dal coinvolgimento nello scandalo Telecom-Sismi al patteggiamento a una pena di 4 anni e mezzo e subito tornato ad essere consulente di una società privata – sono 400. E chissà quante, italiane, all’estero dove Equalize voleva espandersi o era già arrivata.
Quanto si rischia davvero a spiare? In Sicilia solo pochi giorni fa è caduta l’accusa di associazione a delinquere, con la formula “perché il fatto non sussiste”, per l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante e altri due imputati nell’inchiesta su una presunta attività di dossieraggio. Cadute le accuse per i reati di rivelazione di segreto d’ufficio e di accesso abusivo a sistema informatico, in quest’ultimo caso “limitatamente alle condotte poste in essere fino al giugno 2014” per intervenuta prescrizione. In Italia va così, basta saper aspettare.
Giorni fa ci chiedevamo se non mancassero nel vortice dei nomi di questo scandalo il Vaticano e Papa Francesco. Non era ancora emerso, ma ora è uscito, “l’aiutino” da dare alla Chiesa da parte di Equalize.
E allora facciamo un gioco “amaro”. Eni, Claudio Descalzi, Stefano Speroni, Erg, Ignazio La Russa, Piero Amara, Enrico Pazzali, Carmine Gallo, Nunzio Calamucci, Anonymous, Heineken, Barilla, Fenice, Lorenzo Sbraccia, l’ex Ilva, Gamenet, Lottomatica, Red Slot, Banca Profilo, Brt, Unipol, il Mossad, Matteo Arpe, Leonardo Del Vecchio jr., Letizia Moratti, l’A.S. Roma, Gruppo Wagner, Licia Ronzulli, Paolo Scaroni, Carlo Sangalli, Guido Rivolta, Gianni Dragoni, Giovanni Gorno Tempini. Bravo chi riesce – nelle Procure e tra i lettori – a capire chi spiava, chi erano gli spiati, c’entra o non c’entra.


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