Attualità

Soprintendenze, scintille a distanza tra Salvini e Giuli sui vincoli alle opere

di Angelo Vitale -


Anticipate dalle arroventate polemiche di Pd e 5Stelle, scoppiano scintille nella maggioranza di centrodestra, in particolare tra i ministri Matteo Salvini e Alessandro Giuli, per ora non arrivate ad alcun reale scontro e fin qui solo a distanza: la contrapposizione, circa un emendamento al provvedimento che è all’esame della Commissione Cultura della Camera e che riguarda il ruolo delle Soprintendenze.

A presentarlo, in vista della conversione del provvedimento, un deputato della Lega esterno alla Commissione, Gianangelo Bof, che è vicepresidente della Commissione parlamentare per la Semplificazione e componente della commissione Ambiente e Lavori pubblici, puntando a svuotare il potere delle Soprintendenze finora vincolante con il loro assenso all’esecuzione di una serie di interventi sulle aree tutelate. Una questione spesso negli anni scorsi al centro delle più diverse polemiche riguardo ai paletti messi, insieme ad altre amministrazioni locali, sulle opere pubbliche, dall’apertura di strade alla posa, ad esempio, di condotte in zone sottoposte a tutela o di cartelli pubblicitari in prossimità di beni paesaggistici.

Una mossa subito cavalcata dalle opposizioni, che hanno gridato al colpo di mano, specie nella circostanza di un post social del vicepremier. “Più semplificazione e meno burocrazia, seguendo la linea del Salva-Casa” lo slogan della Lega che vuole affidare ai Comuni l’ultima parola su tutte le decisioni urbanistiche e paesaggistiche che non riguardano i grandi monumenti.

Il ministero della Cultura guidato da Alessandro Giuli in Commissione ha espresso parere negativo, con richiesta di ritiro, sull’emendamento della Lega, che non l’ha presa bene: “Su richiesta di migliaia di cittadini, imprenditori e associazioni la Lega intende proseguire la battaglia per sburocratizzare” ha fatto sapere, confermando l’emendamento di Bof e annunciando anche “una proposta di legge ad hoc”.

Stamattina, una nuova riunione della Commissione (che nei giorni precedenti aveva programmato la discussione del provvedimento in Aula fin dalla prossima settimana), mentre si avanza l’ipotesi che possa essere valutata una limitata ipotesi di proposta di modifica, individuando solo alcune fattispecie su cui “prevedere il carattere obbligatorio ma non vincolante del parere delle Soprintendenze”. Un approccio cui pare lo stesso Giuli abbia personalmente manifestato la sua contrarietà.


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