Attualità

Solvay, avviata l’inchiesta dopo l’incidente sul lavoro

di Ivano Tolettini -


Nel grande parco industriale toscano di Rosignano, dov’è situata la storica industria chimica Solvay presente fin dal 1912, la questione sicurezza è tornata alla ribalta dopo il grave infortunio sul lavoro di un mese fa, nel quale è rimasto gravemente ustionato un operaio di 25 anni. L’incidente faceva seguito a quello capitato in agosto in cui c’era stata un’esplosione nella distribuzione dell’azoto. In quella circostanza, per fortuna, non si erano registrati feriti. Sull’incidente del 27 settembre la Procura della Repubblica di Livorno ha aperto un’inchiesta per lesioni colpose aggravate e sul registro degli indagati sono stati iscritti i primi nomi. Lo Spisal ha depositato un primo rapporto, cui seguirà quello definitivo, che permetterà al magistrato titolare del fascicolo di delimitare il perimetro delle presunte responsabilità, dalle quali si dovranno difendere le persone coinvolte. Il doppio incidente nell’arco di poche settimane ha inevitabilmente allarmato i sindacati. “Il tema della sicurezza è troppo importante per i lavoratori – spiega Stefano Santini, segretario generale Filctem-Cgil di Livorno – per questo non ci possiamo permettere di dormire su una questione così rilevante in un momento in cui capitano troppi infortuni”. Nell’infortunio accaduto a settembre nello stabilimento di Rosignano del gruppo belga Solvay, che produce carbonato di sodio, bicarbonato, perossidati – acqua ossigenata e cloruro di calcio, il lavoratore è rimasto investito da liquido caldo mentre era impegnato nelle proprie mansioni. L’incidente avvenne verso le 10.30 e l’operaio è stato trasportato con l’elisoccorso al centro ustioni dell’ospedale di Pisa. Sull’incidente la consigliera regionale Silvia Noferi del M5S ha presentato un’interrogazione all’assessore alla Salute, Simone Bezzini, perché “probabilmente le misure fino ad oggi adottate dalla multinazionale belga non sono state sufficienti a garantire la sicurezza” e, pertanto, sollecita l’esecutivo regionale ad attività di monitoraggio, sicurezza e tutela ambientale per il rispetto delle norme. Sul punto l’assessore Bezzini replica che “le attività di vigilanza in materia di tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro sono effettuate dall’Usl territorialmente competente e nel caso delle grandi aziende come la Solvay, sono oggetto anche di uno specifico programma da parte dell’unità funzionale prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro”. Inoltre, l’assessore specifica che in caso di rischio di incidente rilevante la competenza è del Ministero dell’Interno, che la esercita attraverso il Comitato tecnico regionale (Ctr) nel quale la Regione ha un proprio rappresentante, mentre nel caso della Autorizzazione integrata ambientale (Aia) la competenza è del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, e in questo ambito “la Regione si esprime nell’ambito dei procedimenti ministeriali, in accordo con l’Arpat”. Dopo le gravi ustioni subite dall’operaio, che adesso sta decisamente meglio anche se la convalescenza non sarà breve, il segretario provinciale della Filctem, Santini, osserva che nel “parco industriale di Rosignano non c’è solo Solvay, ma c’è la presenza di altre multinazionali”. Per questo il sindacalista Lorenzo Martini, Rls-Rsu Filctem, analizza che c’è “bisogno di unire le testimonianze e le esperienze dei lavoratori che sono qui da più tempo per coinvolgere anche chi è qui da meno tempo”. Sul punto Martini sottolinea che “abbiamo chiesto da tanto tempo di fare un coordinamento dei rappresentanti della sicurezza dei lavoratori, ma anche assieme ai rappresentanti e ai responsabili della sicurezza dell’azienda per prevenire gli infortuni”. La questione è che “spesso e volentieri – approfondisce -, ma questo accade non solo alla Solvay, non viene guardato in che condizioni vengono messi i lavoratori per potere svolgere al meglio le proprie mansioni”. “Come lavoratori – conclude Alessandro, iscritto Filctem – ci auguriamo che il gruppo Solvay da questi incidenti possa trarre un insegnamento a beneficio della tutela della salute di tutti”.


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