Attualità

Social “liberi”? Per quattro italiani su dieci ci vogliono delle limitazioni

di Angelo Vitale -


Gli italiani sono divisi sulla libertà d’espressione sui social e quasi 4 su 10 ritengono che sia necessario introdurre alcune limitazioni minime per i contenuti pericolosi. E’ quanto emerge dal 20esimo Rapporto Censis intitolato “I media e la libertà”, presentato oggi a Roma.

Il 55,9% degli italiani condivide l’opinione in base alla quale i social media dovrebbero permettere ai propri utenti di esprimersi liberamente su qualsivoglia argomento e in qualsiasi modo, senza restrizioni sui contenuti. Ma poi, tuttavia, emerge una forte preoccupazione (il 38,6%) sull’utilizzo di un mezzo che, negli ultimi anni si è rivelato purtroppo fertile laboratorio di affermazioni e comportamenti incontrollati e pericolosi, per non dire di quelli marcatamente spia di reati ai danni delle fasce degli utenti più deboli, giovani e anziani.

In una posizione più radicale si colloca il 17,3% che ritiene, invece, prioritaria la garanzia di un’assoluta libertà di espressione, senza prendere in esame la deriva che i social frequentemente assumono. Sul versante opposto, un 40,4% considera nettamente necessaria l’introduzione di limiti alla libertà di espressione. Di questi, il 29,6% ha una posizione più moderata e riflessiva, ritenendo opportuno il rispetto di regole di base per moderare i contenuti, mentre solo il 10,8% pensa sia necessaria una rigorosa regolamentazione.

Un tema di forte attualità, anche perché la partita dell’informazione e della comunicazione è prevalentemente giocata sui media digitali, sempre più protagonisti tra gli italiani. Nel 2024 gli utenti di internet hanno superato il 90%, gli smartphone hanno raggiunto l’89,3%, i social network sono saliti all’85,3%. E fra i giovani si è registrato il sorpasso di Instagram. Tra i 14 e i 29 anni, infatti, si consolida l’impiego delle piattaforme legate all’immagine: il 78,1% dei giovani dichiara di utilizzare Instagram, il 77,6% è utente di YouTube, il 64,2% sceglie TikTok (contro il 35,4% della popolazione totale). Molto presenti i giovani sulle piattaforme di messaggistica (quasi totalmente rappresentati su WhatsApp con l’87,4%, ma rilevanti anche su Telegram con il 42,9%) e sulle multipurpose come Amazon (60,1%).


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