Cronaca

Sharon, la smorfia dell’assassino nella notte di Terno

di Cristiana Flaminio -

COMBO OMICIDIO VERZENI - FRAME DELL'UOMO FERMATO QUALE INDIZIATO DI DELITTO Moussa Sangare, il 31enne italiano fermato per l'omicidio di Sharon Verzeni. + NO SALES - EDITORIAL USE ONLY + NPK


La smorfia dell’assassino nella notte di Terno. “Ci ha guardato male e se n’è andato”: Moussa Sangare, dopo la barbara uccisione di Sharon Verzeni, avrebbe trovato il tempo di fare smorfie ai testimoni che hanno finito per inchiodarlo sul luogo del delitto. Alcuni testimoni, dei ragazzi del posto, hanno svelato a Repubblica di aver visto Sangare in sella alla sua bicicletta: “Lui ci è rimasto impresso, perché era un po’ strano. Aveva una bandana in testa e un cappellino, uno zaino e gli occhiali. Ci ha fissato a lungo e poi ci ha fatto una smorfia. Non lo avevamo mai visto prima”. Sangare, secondo gli inquirenti, non era un frequentatore abituale della piazza di Terno dove è stata barbaramente ammazzata la povera Sharon. “Era più o meno mezzanotte, eravamo a Chignolo vicino alla farmacia e davanti al cimitero dove ci siamo fermati per fare delle flessioni. A quel punto sono passati due nordafricani in bicicletta, poi un terzo”, hanno raccontato i testimoni. Che poi hanno detto: “Abbiamo raccontato di quel ragazzo quando siamo stati chiamati in caserma. Siamo rimasti sorpresi, non abbiamo mai pensato che l’assassino potesse essere lui. Anche se si vedeva che era uno che non stava bene. Abbiamo provato comunque un grande sollievo, perché non avevamo saputo più nulla sulle indagini”. La consapevolezza di aver contribuito a dipanare la matassa del delitto rende soddisfazione al coraggio dei ragazzi: “Ora ci sentiamo orgogliosi per essere stati utili all’identificazione dell’assassino. Il rimpianto che ci resta è di non aver potuto fare qualcosa per Sharon. Non essere stati più vicini a via Castegnate. In quel caso forse avremmo potuto salvarla. Magari l’assassino ha visto una preda facile, come quei due ragazzini che voleva aggredire. Quando ha incrociato noi, invece, ci ha solo guardato male ed è andato avanti”. La smorfia dell’assassino nella notte di Terno, una notte senza senso, una notte di sangue innocente versato sull’altare del nulla.


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