Attualità

Smart City, la roadmap del governo

di Francesco Da Riva Grechi -


Il colosso petrolifero del Kuwait ha presentato a Roma martedì 25 giugno, in una gremita sala dell’Ara Pacis, sull’onda dell’implementazione del piano Mattei nel mediterraneo, il convegno dal titolo “Smart City. Roadmap per il governo”. Ridisegnare le nostre città è infatti la sfida del futuro se pensiamo che in Italia e nel mondo quasi il 70% della popolazione vive oggi nelle aree urbane, in città di grandi, medie o piccole dimensioni, e questa percentuale è destinata ad aumentare e, con essa, l’estensione delle aree urbanizzate. È stato evidenziato da più parti come il tessuto urbano sia un corpo vivo che oggi si trova ad assorbire sfide molteplici che si intrecciano: digitalizzazione degli ambienti di lavoro e domestici, transizione ecologica delle attività produttive, rigenerazione dei centri storici. Quest’ultimo punto è all’ordine del giorno del governo Meloni la cui leadership è, come noto a tutti, nata e cresciuta una città come Roma che sicuramente ha vissuto più rigenerazioni urbane della storia, proprio a partire dal suo centro, il più grande del mondo, testimone dell’opera dei più grandi architetti ed artisti di tutti i tempi. Ma non di solo centro storico si può parlare per introdurre il tema Smart City, basti pensare al quartiere Eur della capitale, costruito negli anni ’40 del secolo scorso e dove la declinazione di complesso urbano innovativo, “smart”, che cambia profondamente le prospettive di servizio e di sviluppo dei suoi abitanti è stata per la prima volta costruita ad hoc in una grande città europea. A parte infatti i monumenti nello stile del futurismo, noti a tutti, sono le abitazioni del quartiere Eur ad aver offerto il primo esempio di urbanistica sostenibile. In sintesi il tema è quello della convivenza nelle aree urbane secondo il c.d. framework di impatto dei verticali Smart City (Smart Mobility, Smart Building, Monitoraggio ambientale) che significa in pratica partire dagli strumenti urbanistici per esercitare il diritto di edificare (Smart building) in modo da impattare positivamente su tutte le variabili integrate: viabilità delle auto private, trasporto pubblico locale, gestione dei servizi per scuole, asili, edilizia sociale e popolare, ospedali, gestione del ciclo dei rifiuti a cominciare dalla raccolta e dallo smaltimento; gestione del ciclo dell’energia, delle reti di distribuzione e di approvvigionamento, sistemi di telecomunicazione e via dicendo. Grazie al 5G infatti tutto questo potrà essere interconnesso e coordinato al servizio di coloro che abitano le nostre città, almeno nelle intenzioni di Giorgia Meloni. Fondamentale il contributo di parte araba, andato ben oltre il finanziamento dell’iniziativa. Il benvenuto di Fadel Al-Faraj, Executive Vice President Marketing della Kuwait Petroleum International è stato infatti molto più di una semplice introduzione avendo evidenziato con una prospettiva molto ampia l’intima connessione tra le mission del Next Generation Europe e gli obiettivi degli Sdg’s delle Nazioni Unite, che si focalizzano entrambi sul concetto di Smart City. In particolare il goal n. 11, “Make cities and human settlements inclusive, safe, resilient and sustainable” è la formula che, a livello mondiale, meglio sintetizza come si vuole realizzare un nuovo modello di convivenza.


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