Cultura & Spettacolo

Slow Jazz a Castel Campagnano dal 23 giugno per 4 concerti-evento

di Angelo Vitale -


Alla Masseria Picone di Castel Campagnano la seconda edizione di Slow Jazz, rassegna estemporanea di jazz en plein air nata da un’idea di Edgardo Ursomando, già ideatore del Caserta Jazz Festival e qui direttore artistico.

Il patron di Masseria Picone, Stefano Marra, racconta com’è nata questa idea, spiegandola nel loro modello di impresa: “Ci consideriamo leader nella produzione di lumache e innovatori nelle tecniche di allevamento di un mollusco che è ricco di straordinarie proprietà organolettiche. In più, il Comune di Castel Campagnano dal 17 novembre 2012, insieme a una settantina di altri comuni italiani tra cui Caiazzo, San Potito Sannitico ed Amalfi, può fregiarsi del titolo di Città Slow. Per noi il gioco era fatto: lumaca più Città Slow e jazz hanno dato vita allo Slow Jazz”.

Una piccola operazione culturale, con il patrocinio di Coldiretti, per unire il jazz ad un approccio consapevole e rispettoso con la natura e il cibo che segue le stagionalità, accompagnando lo spettatore alla scoperta dei prodotti del territorio che raccontano una storia fatta di sacrifici, coraggio e resilienza, di chi ancora difende strenuamente la propria terra e nei fatti anche il pianeta. Per questo, la proposta culinaria prende spunto dai prodotti dei numerosi partners che affiancano questa avventura.

Quattro i venerdì sera dedicati all’evento, con il via il 23 giugno. Ogni sera, alle 20.30, un concerto jazz cui seguirà una cena per esaltare i prodotti del territorio. In ogni cena protagonista una cantina diversa, con la degustazione dei vini su ogni piatto.

Edgardo Ursomando racconta invece la proposta musicale: “Una rassegna di jazz di facile ascolto, per avvicinare anche gli appassionati inconsapevoli. Il 23 giugno l’ospite sarà il Gianni Di Lorenzo quintet: con lui al contrabbasso, Francesca Faro voce, Luigi Cennamo al pianoforte, Luca D’Arco alla batteria e Franco Spicciariello alla tromba, per “Pino incontra Lucio”, dedicato a due mostri sacri della musica italiana con un repertorio riproposto in chiave jazz. Il 30 giugno da Roma il quartetto di Vittorio Cuculo, una realtà tra i sassofonisti del panorama jazzistico: numerose le sue collaborazioni, come quella radicata con la leggenda Gegè Munari, il re della batteria, che affiancherà Vittorio in “Tribute to Bird”. Con loro, Lucia Filaci voce, Danilo Blaiotta al pianoforte e Giordano Panizza al contrabbasso. Il 7 luglio, uscendo dagli standard musicali tipici del jazz, un’incursione nel teatro-canzone con Antonella Morea, la mamma di “Casa Surace” che fu con Roberto De Simone ne La Gatta Cenerentola. Con lei, in “Io la canto così”, Franco Ponzo alla chitarra e Vittorio Cataldi alla fisarmonica e al violino, per la regia di Fabio Cocifoglia e la produzione de “Il teatro cerca casa”. Il 14 luglio, chiusura con il Virginia Sorrentino trio e le melodie del brazilian jazz. Per “A cena con Jobim”, con lei Marco De Tilla al contrabbasso e Massimo Barrella alla chitarra.


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