Ambiente

Sissi, Miramare e poi muori: il fascino tragico del Castello

di Redazione -


Sissi, Miramare e poi muori. Il fascino tragico del Castello

di ANGELA ARENA

Come ogni prima domenica del mese torna anche quest’oggi il tradizionale appuntamento con l’iniziativa del Ministero della Cultura ‘Domenica al museo’: oltre 400 i musei, siti archeologici, ma anche castelli e palazzi reali che apriranno le porte, in maniera assolutamente gratuita, a migliaia di visitatori. Tra questi, anche il Castello Miramare di Trieste che grazie alla sua spettacolare ubicazione a picco sul mare, il lussureggiante parco da cui è cinto e la singolare storia che lo caratterizza, rappresenta, uno dei luoghi indubbiamente più affascinanti e visitati di tutto il Nord-est italiano. Situato ad una decina di chilometri dal capoluogo friulano, l’elegante maniero, gode di un affaccio panoramico mozzafiato essendo ubicato sulla punta del promontorio carsico di Grignano: realizzato in candida pietra d’Istria, il palazzo si staglia maestoso sul golfo triestino, e costituisce una sorprendente sintesi tra arte e natura essendo circondato da un florido parco esteso su ventidue ettari di superficie.

Il fascino del castello di Miramare

Oltre ad essere ricco di sculture, fontane e laghetti, il verde che circonda l’edificio, vanta pregiati e svariati esemplari di piante ed una biblioteca dedicata, del XIX secolo, ovvero, un giardino su carta che guida ad un percorso meditativo attualmente esperibile grazie ad ‘Ars Botanica’, mostra ivi presente fino al 31 gennaio 2024, consona allo spirito dell’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo e della sua sposa Carlotta di Sassonia Coburgo-Gotha, Principessa del Belgio, che ne vollero la realizzazione in perfetta simbiosi con la dimora, facendo bonificare quella che era una landa carsica desolata. Ed in effetti, la raffinata struttura fu fatta erigere proprio dall’arciduca d’Asburgo che innamoratosi della sua spettacolare posizione, né ordinò la costruzione nel 1856, ivi stabilendo la propria residenza insieme all’amata consorte; il progetto fu affidato all’ architetto austriaco Carl Junker che terminò i lavori nel 1860. Ispirato ai castelli iberici, come è possibile evincere dal suo stesso nome che deriva, infatti, dall’espressione iberica ‘mira el mar’, ossia guarda il mare, tappezzerie e addobbi del bastione, che conta oltre 22 sale, rispettano la natura circostante e sono quelli originali: al pianoterra, predomina l’azzurro il colore del mare che influenza anche i nomi dei diversi ambienti, mentre, il primo piano è contraddistinto da tappezzerie di colore rosso con i simboli imperiali della casata degli Asburgo-Lorena ed era quello di rappresentanza, riservato agli ospiti illustri.

Progettato per essere il nido d’amore di Massimiliano e Carlotta, lo splendido maniero, tuttavia, fu presto segnato da un tragico destino che nel tempo ha perseguitato coloro che vi hanno soggiornato e da cui scaturì l’alone leggendario che lo avvolge in base al quale, chi vive nel maniero morirá prematuramente in terra straniera. Invero, dopo soli 3 anni di matrimonio, l’arciduca Massimiliano d’Asburgo, nel 1867, morì prematuramente fucilato in Messico, durante il periodo in cui era Imperatore nello Stato Centro Americano e si narra che, dopo la sua morte, la giovane vedova perse la ragione lanciando un anatema contro chiunque avesse dormito nel Palazzo. Anche il successore, il Duca Amedeo d’Aosta morì prigioniero degli inglesi e il generale tedesco Friedrich Rainer fucilato dai Partigiani. Senza dubbio, però, l’ospite più celebre del castello fu Elisabetta di Baviera, più nota come la principessa Sissi, moglie dell’imperatore Francesco Giuseppe, fratello dello sfortunato arciduca Massimiliano d’Asburgo, solita alloggiare in questa dimora, dove, peraltro, vide per la prima volta il mare, anch’ella colpita da una drammatica sorte: morì di morte violenta a Ginevra.


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