Esteri

Siria: la nuova leadership islamista riceve delegazione diplomatica italiana

di Ernesto Ferrante -


Si susseguono le missioni delle delegazioni diplomatiche straniere a Damasco per incontrare le autorità islamiste che hanno rovesciato militarmente il presidente Bashar al-Assad. “Credo che l’incontro sia in corso, è confermata questa missione di diplomatici perché vogliamo essere parte attiva della pacificazione e della stabilizzazione” della Siria, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

“Ci auguriamo che il nuovo ordinamento, il nuovo sistema, sia rispettoso delle minoranze, in modo particolare delle minoranze cristiane”, ha aggiunto Tajani, evidenziando come per l’Italia questa sia “una priorità” e “una condizione fondamentale per procedere poi in futuro alla revoca delle sanzioni”.

“I primi segnali che arrivano sono positivi, ci auguriamo che continuino – ha concluso il ministro – Siamo per l’unità della Siria, un paese che si affaccia nel Mediterraneo, e continueremo ad avere la nostra presenza diplomatica. Ce lo chiedono anche gli altri, in tutti i colloqui che abbiamo avuto, soprattutto con i turchi che rappresentano un elemento di garanzia di stabilità in quel paese”.

Qualche ora prima è stato il turno della diplomazia di Amman. Il ministero degli Esteri della Giordania ha comunicato via X l’arrivo di Ayman Safadi nella capitale siriana per colloqui con Ahmed al-Sharaa, come è tornato a farsi chiamare Abu Mohammed al-Jolani, il capo dei fondamentalisti sunniti di Hayat Tahrir al-Sham. Jolani ha ricevuto anche una rappresentanza saudita. La notizia dei colloqui è stata diffusa dalla tv al-Arabiya.

Freddezza da parte di Teheran. L’Iran ha fatto sapere di non avere “contatti diretti” con la nuova leadership provvisoria della Siria, dopo la fine dell’era Assad, per anni sostenuto proprio dalla Repubblica Islamica. “Teheran non ha contatti diretti con l’attuale governo transitorio siriano”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica Islamica, Esmaeil Baghaei.

Il nuovo governo siriano creato da Hts ha annunciato la creazione di un ufficio per gli Affari femminili alla cui guida è stata nominata Aisha Al Debs, descritta come “un’attivista umanitaria”, che ha lavorato per anni nella provincia di Idlib, roccaforte dei jihadisti.


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