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Us Open, Sinner spedito fuori dal solito Zverev

di Redazione -


di RAPHAEL D’ABDON

Nei giorni scorsi sono volati gli stracci tra le due primedonne del tennis italiano, Adrianone Panatta e Nick The Quick Pietrangeli: “C’hai le gambette”, ha attaccato la volpe argentata; “Hai rotto i coglioni”, ha sbuffato Er Veronica. Vecchi rancori che avvelenano il sangue, antiche asce di guerra che vengono disseppellite, amicizie decennali che vanno a ramengo… Peccato che gli appassionati di tennis italiani se ne freghino altamente di Panatta e di Pietrangeli e ancor più dei loro duelli a colpi di catetere…

Gliene fregava invece, e parecchio, delle sorti di Jannik Sinner e Matteo Arnaldi, gli ultimi due azzurri rimasti in gara agli US Open. Entrambi sono usciti agli ottavi di finale, ma con umori diametralmente opposti: lacrime amare per Sinner che, piegato a sorpresa da Zverev, ha fallito il traguardo minimo dei quarti di finale. Stanca ripeterlo, ma con l’altoatesino il problema è sempre lo stesso, ovvero le eccessive aspettative nei confronti di un giocatore che di fronte ai migliori si squaglia sistematicamente. Questa è  la quarta sconfitta su cinque incontri con il tedesco, un bilancio pesantissimo che però rispecchia il suo record contro quasi tutti i giocatori di vertice.

Arnaldi invece torna a casa felice come una pasqua dopo aver raggiunto il suo best ranking ed essere stato protagonista di un torneo esaltante, impreziosito dalla vittoria su Norrie. Oltre al sanremese, a New York si sono messi in bella mostra altri tre ventenni, tutti mancini, dinamici ed estrosi: il britannico Draper, che ha demolito Hurkacz, lo svizzero Stricker, vincitore su Tsitsipas, e soprattutto Ben Shelton, americano dal fisico statuario, al suo primo anno nei pro, che dopo aver superato Paul e Tiafoe, venerdì in semifinale proverà a fare lo sgambetto al GOAT Djokovic.

Brutte notizie per i top 20, che da un lato dovranno rimboccarsi le maniche per provare a impensierire i tre dominatori del circuito Djokovic, Alcaraz e Medvedev e dall’altro dovranno provare a frenare l’ascesa di questi galletti ruspanti. In chiusura, un omaggio caloroso alla nuova regina del tennis, la grande guerriera bielorussa Aryna Sabalenka, che la prossima settimana salirà per la prima volta in carriera sul tetto del mondo. È risaputo però che quando nasce una regina, nasce anche una congiura per rovesciarla. L’altra grande guerriera Iga Swiatek, appena detronizzata, conosce sicuramente questo insegnamento e farà di tutto per metterlo in pratica al più presto.


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