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Sinner, il patteggiamento e le reazioni: “Felici per un’ingiustizia”

di Giovanni Vasso -


Jannick Sinner, a sorpresa, ha scelto la via del patteggiamento. Accettando una squalifica di tre mesi per il caso Clostebol. Il tennista altoatesino ha scelto la via del compromesso per chiudere, definitivamente, una vicenda che stava diventando pesante e che rischiava di estrometterlo dalle competizioni per (almeno) un anno. L’accordo ha anticipato il giudizio del Tas, il tribunale internazionale dello sport, che era atteso per il 16 e 17 aprile. Alla base del patteggiamento c’è il fatto che, ciascuno, trova confermate le “sue” ragioni. La Wada, per esempio, ottiene una squalifica, per quanto mini, da poter sfoggiare nel dibattito pubblico internazionale. L’organizzazione mondiale antidoping aveva preso la vicenda fin troppo sul serio anche perché scossa dal recente scandalo dei nuotatori cinesi sui quali, secondo il New York Times, l’agenzia aveva dimostrato ben altra comprensione. Allo stesso tempo, Sinner non si dichiara colpevole di doping né tantomeno responsabile delle eventuali negligenze del suo stesso staff. La squalifica decorrerà dal 9 febbraio e durerà fino all’inizio di maggio. Gli sarà concesso di allenarsi dal 13 aprile prossimo. Lasciando così libero il tennista di prepararsi per partecipare agli Internazionali di Roma e al Roland Garros di Parigi. Salterà, invece, i tornei Master 1000 di Indian Wells, Miami, Monte Carlo e Madrid.

Il presidente della Federazione italiana tennis, Angelo Binaghi, è diviso. Lo agitano, da un lato, la rabbia e la costernazione, dall’altro avverte una sorta di soddisfazione per la fine di un incubo: “E’ la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici perché il primo pensiero è per il ragazzo che vede finire un incubo”, ha dichiarato Binaghi. “Questo accordo tra le due parti certifica l’innocenza di Jannik, la sua assoluta non colpevolezza, e gli consente finalmente di rasserenarsi e pianificare il suo futuro con un grande rientro agli Internazionali Bnl d’Italia a Roma dove tutta l’Italia lo accoglierà come merita”. L’Itia, agenzia antidoping del tennis, riferisce che il patteggiamento accettato da Sinner e Wada conferma le sue conclusioni sul caso Clostebol: “”Riconosciamo l’annuncio fatto dall’Agenzia Mondiale Antidoping riguardo all’accordo raggiunto con Jannik Sinner per risolvere il ricorso della Wada. Il processo originale è stato condotto in conformità con il Codice Mondiale Antidoping e il Programma Antidoping del Tennis. A seguito di un’indagine approfondita da parte dell’ITIA (incluso il parere di laboratori accreditati dalla WADA), eravamo soddisfatti del fatto che il giocatore avesse dimostrato l’origine della sostanza vietata e che la violazione fosse involontaria. L’esito odierno conferma questa conclusione”.  Ossia, spiegano dall’Itia, che sul caso non ci fu “nessuna Colpa o negligenza” da parte di Sinner e che “, di conseguenza, nessuna squalifica, sulla base dei fatti e dell’applicazione delle regole. L’esito della sospensione di tre mesi è stato possibile solo grazie all’accordo tra la Wada e il tennista”.


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