Sicurezza sul lavoro e sostanze chimiche: solo un lavoratore su quattro si sente informato sul rischio
Sicurezza sul lavoro, il livello di consapevolezza dei rischi sull’uso di sostanze chimiche nelle aziende italiane è ancora troppo basso, solo un lavoratore su quattro si sente pienamente informato sui rischi: lo rivela un’indagine Landoil che mette in luce l’esigenza di formazione e una maggiore attenzione nel maneggiare materiali tossici e potenzialmente pericolosi che – ce lo ricordano le più drammatiche e recenti vicende – sono spesso alla base di infortuni mortali che continuano a rappresentare un’emergenza nazionale, mentre aumentano dello 0,1% le denunce di infortunio registrate da Inail nei primi undici mesi del 2024 rispetto al 2023 e di quasi il 22% quelle relative ai casi di malattie professionali.
La ricerca dell’azienda del Gruppo A+B Industrial Tools Company ha coinvolto oltre 1000 lavoratori ha fatto emergere che solo il 24,6% dei lavoratori si dichiara “molto” informato sui rischi legati alle sostanze chimiche, mentre la maggioranza (48,6%) si considera “abbastanza” informata, suggerendo significativi margini di miglioramento nella formazione in tema di sicurezza negli ambienti di lavoro.
Serve ulteriore impegno, afferma Riccardo Bailo, “per rispettare le stringenti normative in vigore e per costruire una vera e propria cultura della prevenzione che possa limitare i numerosi incidenti che ancora oggi si verificano”.
Significativo, in questo scenario, il divario Nord-Sud: i risultati più incoraggianti arrivano dal Centro Italia, insieme alla Sardegna, con livelli di informazione sui rischi chimici superiori del 15% rispetto alla media nazionale. Segue il Nord Ovest con performance superiori alla media del 10% nella consapevolezza dei rischi, rispetto al Nord-Est dove la percezione di sicurezza sul lavoro si attesta al 12% sotto la media nazionale, suggerendo che gli investimenti percepiti in sicurezza sono inferiori. Resta grave la situazione in Sud Italia, dove la consapevolezza sui rischi è ancora la più bassa a livello nazionale, con un risultato che si attesta al 20% sotto la media nazionale.
E i dati rivelano pure un gap significativo tra le aspettative dei lavoratori e la percezione degli investimenti aziendali in sicurezza. Solo il 20,3% dei partecipanti giudica gli investimenti “molto” adeguati, mentre il 36,5% li considera “abbastanza” sufficienti, con solo il 21,5% dei lavoratori che riceve aggiornamenti regolari sui protocolli di sicurezza.
“C’è ancora molto da fare”, aggiunge Bailo. Nel settore chimico, il 40% dei lavoratori dichiara di ricevere formazione occasionalmente, un dato inferiore del 10% rispetto alla media nazionale. Risultati che richiamano un’attenzione particolare e interventi tempestivi, considerando che l’esposizione quotidiana a queste sostanze esige una preparazione approfondita per garantire la sicurezza.
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